Secondo dei tre round stagionali negli Usa per la F1, a dimostrazione di un interesse in continua crescita in questo Paese. Secondo i tecnici Brembo il Circuit of the Americas rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, lo stesso del Miami International Autodrome e della pista di Las Vegas. Ad aprile, quando il COTA ha ospitato la MotoGP, diversi piloti si sono lamentati per le condizioni dell’asfalto, sottolineando le differenza di aderenza tra varie parti della pista. Per le monoposto le conseguenze potrebbero essere minori, ma molto dipenderà dalle condizioni meteo: nel 2015, causa diluvio innescato dall’uragano Patricia, le qualifiche slittarono alla domenica mattina.
All’interno dell’impianto, in prossimità delle curve 19 e 20, l’anno prossimo verrà inaugurato un luna park con 27 attrazioni, fra cui numerose montagne russe ritenute tra le più adrenaliniche al mondo. Le decelerazioni sono simili a quelle delle supercar più veloci al mondo, molte delle quali impiegano i dischi carboceramici e le pinze monoblocco Brembo. Dal 2009 Brembo è presente in Nord America con una sede e un centro di ricerca e sviluppo a Plymouth, nel Michigan. La presenza Brembo comprende anche un plant per la lavorazione dei dischi e uno per l’assemblaggio delle pinze a Homer, a fianco del quale nel 2015 è stata edificata una gigantesca fonderia di ghisa, così da offrire alle Case automobilistiche un processo di produzione dedicato e completamente integrato.
Al Circuit of the Americas i piloti di Formula 1 utilizzano i freni 11 volte, lo stesso numero dei piloti di moto. È l’unico elemento che accomuna le due categorie regine del motorsport perché i freni delle MotoGP sono in funzione per 36 secondi al giro, a fronte dei nemmeno 17 secondi delle auto, complice la possibilità di scaricare la potenza frenante sulle quattro ruote. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ciascun pilota dovrebbe esercitare un carico totale di poco meno di 59 tonnellate sul pedale del freno, quasi 17 tonnellate in più del GP Miami. La pista della Florida però presenta solo 3 frenate da oltre 80 kg di carico rispetto alle 8 staccate del tracciato di Austin, incluse tutte quelle dalla curva 10 alla curva 13 comprese. Delle 11 frenate del GP Usa 4 sono considerate altamente impegnative per i freni, 4 sono mediamente impegnative e le restanti 3 sono light.La più dura è quella alla curva 12 con le monoposto che passano da 316 km/h a 86 km/h in 2,78 secondi durante i quali percorrono 128 metri. I piloti sono soggetti a 4,4 g di decelerazione ed esercitano un carico sul pedale di 131 kg.