La F1 e la Scuderia Ferrari attraversano l’Atlantico per la terza volta in questa stagione. Inizia infatti la tripletta americana, che in tre settimane porterà il Mondiale negli Stati Uniti, in Messico e in Brasile. Si parte da Austin, in Texas, al Circuit of the Americas, con uno dei Gran Premi che può vantare numeri record di pubblico sugli spalti ad ogni sua nuova edizione.
Il Circuit of the Americas, anche detto COTA, misura 5.513 metri e propone un mix di curve ad alta, media e bassa velocità, due zone DRS e molti saliscendi con rilevanti differenze altimetriche tra i diversi punti, a cominciare dalla vertiginosa salita che porta alla curva 1. Lì, ad attendere i piloti c’è un insidioso tornantino, sede di diversi contatti soprattutto al via, seguito da una serie di curve ad alta velocità che ricordano in parte quelle del primo settore della pista di Suzuka, in Giappone. I sorpassi sono effettuabili, oltre che sul rettilineo principale, alle curve 12 e 13, mentre l’ultima parte propone cambi di direzione da bassa velocità che risultano impegnativi soprattutto per la gestione degli pneumatici. La configurazione aerodinamica che si adotta è a medio-alto carico.
Il programma della tappa del COTA quest’anno sarà un po’ più ricco di azione del solito grazie al formato Sprint, che torna per la seconda gara consecutiva dopo il Qatar. I piloti avranno quindi a disposizione una sola sessione di prove libere per familiarizzare con il tracciato prima di ritrovarsi in qualifica per la gara di domenica. Sabato sarà interamente dedicato alla Sprint, con lo Shootout all’ora di pranzo e la corsa – 19 i giri in programma – nel tardo pomeriggio, mezzanotte in Italia. Il Gran Premio di domenica invece scatterà alle 14 locali, le 21 CET.
Frédéric Vasseur, Team Principal: “Ci attende una tripletta di Gran Premi molto impegnativa. Saranno cinque gare in tre settimane considerando anche le Sprint. Squadra e piloti sono dunque chiamati a mantenere altissimo il livello di concentrazione per massimizzare le opportunità che si presenteranno. Veniamo da una corsa nella quale abbiamo pagato a caro prezzo un problema di affidabilità sulla SF-23 di Carlos e abbiamo lavorato per fare in modo che situazioni simili non ci impediscano più di schierare al via entrambe le vetture. Dobbiamo tornare al livello abbiamo dimostrato a Singapore e in Giappone, perché solo così possiamo ottimizzare la performance del nostro pacchetto e mettere Charles e Carlos in condizione di dare il massimo”.