Per il GP d’Austria i team avranno a diposizione la mescola C3 come P Zero White hard, C4 come Yellow medium e C5 come Red soft. Come nella gara a Montréal, verranno quindi utilizzate le tre mescole più morbide della gamma. Il fine settimana di Spielberg sarà il secondo in calendario con la F1 Sprint. La qualifica per decidere la griglia di partenza del Gran Premio è in programma venerdì pomeriggio, dopo l’unica sessione di prove libere al mattino. La giornata di sabato sarà invece dedicata alla Sprint Shootout e alla Sprint Race. Nelle tre brevi sessioni della Sprint Shootout (rispettivamente 12, 10 e 8 minuti), le squadre dovranno obbligatoriamente montare dei set nuovi di pneumatici e utilizzare in Q1 e Q2 le mescole Medium. In Q3 è invece previsto l’uso di mescola Soft.
Il Red Bull Ring ha solo dieci curve ed è il circuito del calendario iridato in cui i piloti impiegano meno tempo per effettuare un giro completo. Il record in gara è di Carlos Sainz che nel Gran Premio di Stiria del 2020 concluse il 68° giro in 1m05.619s con la sua McLaren motorizzata Renault su Soft C4. Il pilota con maggiori vittorie sull’attuale versione del tracciato austriaco è Max Verstappen su Red Bull con quattro vittorie sulle 18 gare disputate dal 1997. Il costruttore più vincente è invece Mercedes grazie ai sei primi posti, ottenuti da Nico Rosberg, Valtteri Bottas e Lewis Hamilton, tutti con due successi ciascuno. Nel GP del 2022 la maggior parte dei piloti ha effettuato due soste, partendo con la Medium e terminando con due stint su Hard. I sorpassi sono stati frequenti soprattutto a metà gruppo con cinque vetture a contendersi le posizioni sotto il podio. La variazione di altezza tra i vari punti della pista, rende il Red Bull Ring il secondo circuito del campionato con la maggiore differenza altimetrica dopo Spa-Francorchamps. Tra il punto più vicino al livello del mare, prima di curva 1, e il punto più alto, dopo curva 2, c’è una variazione di più di 60 metri.
Mario Isola, direttore motorsport: “Il Red Bull Ring è un circuito dove i pneumatici non hanno tregua. Le vetture percorrono le dieci curve del tracciato in un tempo leggermente superiore al minuto e i pochi rettilinei non permettono alle gomme di riposarsi. L’asfalto ha una micro e macro rugosità abbastanza alta, dovuta all’età del manto, e il grip è elevato in partenza. Trazione e frenata sono elementi chiave e particolare attenzione dovrà essere dedicata alla gestione del surriscaldamento dei pneumatici: i piloti che non dovessero riuscire a raffreddarli adeguatamente potrebbero infatti avere difficoltà nel difendersi dagli attacchi degli avversari, soprattutto nel primo e nell’ultimo settore.
Un fattore importante sarà quindi anche la temperatura ambientale, con condizioni tradizionalmente piuttosto variabili. La gara dello scorso anno si è giocata sulle due soste con mescole Medium e Hard ma quest’anno, nel caso il degrado non sia eccessivamente elevato, la sosta unica potrebbe essere un’opzione valida”.