Complice il record di ascolti TV per il mercato statunitense (2,6 milioni di spettatori) della gara del 2022, la F1 torna per il secondo anno consecutivo al Miami International Autodrome, posto nel complesso dell’Hard Rock Stadium di Miami Gardens. Si tratta di un circuito cittadino da 5,41 km con tre rettilinei e 19 curve, ma dotato di diverse variazioni altimetriche, specie tra le curve 13 e 16. Secondo i tecnici Brembo il Miami International Autodrome rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, identico all’altra pista statunitense, il Circuit of the Americas.
Negli anni Ottanta, Miami ha ottenuto una notorietà planetaria dalla serie tv Miami Vice che ha perfettamente incarnato la quintessenza di quel decennio. Uno dei due protagonisti di Miami Vice, Sonny Crockett, si distingueva perché guidava una Testarossa bianca monospecchio decisamente appariscente. Della Testarossa sono stati prodotti meno di diecimila esemplari, tutti dotati di impianto frenante Brembo, composto da pinze e dischi ventilati, indispensabili per tenere a bada il 12 cilindri boxer con quattro valvole per cilindro, ai tempi il motore più potente installato su un’auto sportiva di serie, accreditato di 290 km/h.
Nelle 19 curve del Miami International Autodrome i piloti di Formula 1 impiegano i freni in 7 punti, ma solo in due curve consecutive, la 16 e la 17, che però sono distanziate da un rettilineo di 1,3 km. Nella prima metà della pista, caratterizzata da curve più guidate, figura un’unica frenata impegnativa. Dalla curva 11 alla 17 ci sono invece 4 frenate, di cui la metà da oltre 2,6 secondi l’una e con decelerazioni superiori ai 5 g. In un giro di pista i freni sono operativi per 13,2 secondi, equivalenti al 15 per cento della gara. Basso è anche il carico complessivo sul pedale del freno: 42 tonnellate a pilota dalla partenza alla bandiera a scacchi.
Delle 7 frenate del GP Miami 3 sono considerate altamente impegnative per i freni e 4 sono light. La più dura per l’impianto frenante è la curva 17 perché le monoposto vi arrivano al termine del lunghissimo dritto. Le auto passano da 311 km/h a 66 km/h in appena 2,7secondi durante i quali percorrono 113 metri mentre i piloti sono soggetti a 5,3 g di decelerazione.