Doppietta Red Bull a Baku nel GP dell’Azerbaijan, con Sergio Perez seguito da Max Verstappen. È il secondo anno consecutivo che il team di Milton Keynes firma l’uno-due sulle rive del Mar Caspio. Charles Leclerc, poleman dopo le qualifiche di venerdì pomeriggio, è arrivato terzo, dando il primo podio stagionale alla Scuderia di Maranello. Il ferrarista era partito in testa al gruppo anche negli scorsi due Gran Premi azeri. Le strategie dei team sono state condizionate dall’ingresso della safety car a inizio gara. La maggior parte dei piloti, tra cui tutti quelli a podio, ha infatti sostituito le P Zero Yellow medium tra il nono e l’undicesimo giro, montando le P Zero White hard. Quasi tutti sono arrivati fino alla fine con le mescole più dure, segnando anche i loro giri veloci negli ultimi minuti di gara quando i pneumatici sono riusciti a migliorare le performance nonostante il lungo stint.
L’affidabilità delle mescole Hard sul circuito di Baku è stata dimostrata dalla gara di Nico Hulkenberg (Haas) e Esteban Ocon (Alpine). I due sono partiti dalla pitlane con un set nuovo e hanno terminato la gara su P Zero Red soft, montandole però rispettivamente al terz’ultimo e penultimo giro. Il francese ha pertanto percorso 50 giri, quasi l’intera durata della gara, sullo stesso set di pneumatici Hard. Il giro più veloce sulle mescole Hard è stato segnato da Max Verstappen con un tempo di 1m44.232s. Valtteri Bottas, il pilota con lo stint più lungo sulle Medium (16 giri), ha firmato in 1m46.304s il miglior tempo sulle mescole di mezzo. Il miglior tempo in assoluto della gara (1m43.370s) è stato ottenuto da George Russell al 51° giro dopo aver appositamente fatto un pit-stop al giro precedente per passare alle Soft e cercare di aggiudicarsi il punto addizionale.
La gara ha avuto una sola neutralizzazione, all’undicesimo giro. Nyck De Vries ha toccato il muro ed è stato necessario l’ingresso della safety car per rimuovere la sua vettura. Alcuni piloti avevano tentato un undercut, con un cambio gomme anticipato, tra cui Max Verstappen proprio pochi secondi prima della decisione della Direzione Gara. La maggioranza dei team ha sfruttato la safety car per un pitstop per entrambi i piloti della scuderia. Solo tre piloti hanno montato le Hard alla partenza: si tratta di Nyck De Vries (AlphaTauri), nell’ultima piazzola della griglia, e di Esteban Ocon e Nico Hulkenberg. Questi ultimi due sono i soli, assieme a George Russel (Mercedes), ad aver montato anche le Soft nel corso della gara.
Ad essersi fermato più volte ai box è stato Valtteri Bottas (Alfa Romeo) che, partito su Medium, le ha sostituite al sesto giro con le Hard per poi nuovamente fermarsi durante la safety car e montare un nuovo set delle mescole dure. A sedici giri dalla bandiera a scacchi ha optato invece per le Medie (unico dei piloti a terminare sulle C4). In gara sono state registrate temperature in linea con la giornata di sabato. La temperatura ambientale è rimasta tra i 25 e 28 °C mentre l’asfalto ha registrato un picco di 44 °C nei primi minuti della competizione.
Mario Isola, Direttore Motorsport: “È stata una gara molto intensa, dal primo all’ultimo giro. Come previsto – e prevedibile – quasi tutti i piloti hanno optato per fare il primo stint sulle Medium per poi passare alle Hard: soltanto quelli che erano costretti a partire dalla pit-lane – Ocon e Hulkenberg – o dal fondo della griglia (De Vries) hanno scelto di partire con le gomme con la banda bianca per estendere al massimo lo stint e poi provare le Soft, sperando in un’eventuale neutralizzazione nelle battute finali. Con pochissimi dati raccolti sul comportamento delle varie mescole sulla lunga distanza – sostanzialmente quelli generati dalla gara Sprint di ieri pomeriggio – abbiamo affrontato la corsa odierna con delle incognite supplementari rispetto al consueto. Siamo soddisfatti che le Hard abbiano dimostrato non soltanto una notevole affidabilità – c’è chi le ha usate per 300 chilometri – ma anche di permettere ai piloti di spingere a loro piacimento. Lo testimonia la spettacolare battaglia a suon di giri più veloci che ha coinvolto i primi quattro classificati, peraltro alla guida di tre monoposto diverse, un segno anche della versatilità della mescola. Il fatto che il miglior tempo ottenuto da questi piloti, vale a dire l’1’44″232 di Verstappen sia stato di 1″8 inferiore al giro più veloce della gara dello scorso anno è significativo. Le Medium – delle quali come detto in precedenza avevamo qualche termine di paragone in più rispetto alle Hard – si sono comportate secondo le previsioni, anzi dimostrando di soffrire meno a causa del graining, probabilmente anche grazie al grip offerto dal nuovo asfalto”.
Il prossimo fine settimana (5-7 maggio) la Formula 1 sarà a Miami. È il primo appuntamento back to back del calendario in cui si gareggia in due weekend consecutivi. La trasferta sarà particolarmente impegnativa perché tra l’Azerbaijan e la costa atlantica americana ci sono 8 ore di differenza. Il GP di Miami è il primo dei tre che si correranno negli USA nel 2023. La F1 tornerà infatti a ottobre con la tappa di Austin e a novembre per Las Vegas.