Per Frédéric Vasseur lunedì 9 gennaio 2023 resterà un giorno indimenticabile, il primo alla guida della Scuderia Ferrari, quello in cui l’ex-boss Sauber-Alfa Romeo è entrato in funzione a Maranello, nell’ufficio e nel ruolo che fino a dicembre sono stati di Mattia Binotto. Senza dubbio una grande emozione per il 54enne francese dalla solida esperienza in F1 e nel motorsport in generale. La Ferrari ritrova quindi un team principal francese dopo Jean Todt, rimasto a Maranello dal luglio 1993 a dicembre 2007. Poi è stata la volta di Stefano Domenicali (da gennaio 2008 ad aprile 2014), di Marco Mattiacci (da aprile a novembre 2014), di Maurizio Arrivabene (da novembre 2014 a gennaio 2019) e infine di Mattia Binotto (da gennaio 2019 a dicembre 2022). E secondo molti uno degli errori commessi negli ultimi anni dalla Ferrari è stato proprio quello di non avere continuità alla direzione della squadra, a differenza di Red Bull e Mercedes con Christian Horner, al comando dal 2005, e Toto Wolff, dal 2013.
Vasseur scoprirà la monoposto e il propulsore 2023 belli e fatti, da questo punto di vista potrà modificare solo pochissime cose. Il suo ruolo in queste prime settimane, oltre a integrarsi nell’ambiente, sarà comprendere il valore degli uomini a sua disposizione per apportare eventualmente delle modifiche o dare delle conferme. La perdita di competitività della F1-75 solleva diverse domande sullo staff tecnico e un altro punto debole emerso nel 2022 è stato quello della gestione della strategia, uno dei punti cruciali su cui Vasseur dovrà dire la sua, comprendere perché la scorsa stagione ci sono stati tanti errori e quindi cambiare il sistema o le persone, non esclusi Inaki Rueda, Ravin Jain e Laurent Mekies, quest’ultimo principale assistente di Binotto.
Ma Vasseur dovrà anche rappresentare la Ferrari a livello politico all’interno della FIA, e c’è subito un ostacolo da superare, quello che riguarda la lotta già intrapresa da Binotto contro la Bull Powertrains in vista dei nuovi regolamenti 2026. La Ferrari si oppone al fatto che la RBP sia considerata come un nuovo costruttore visto che già nel 2022 il team lavorava sui gruppi motopropulsori autogestiti attuali con l’assistenza dei tecnici Honda. E quindi non dovrebbe beneficiare degli investimenti economici permessi ai nuovi arrivati a partire dal 2026 e anche delle ore supplementari al banco. A meno che la Red Bull non ricominci a usare dei motori Honda, nel caso in cui il costruttore giapponese decidesse per un ritorno ufficiale. Per Vasseur il compito si annuncia quindi molto impegnativo, ma dalla sua il francese gode della totale fiducia del presidente John Elkann e del direttore generale Benedetto Vigna.
First day of work in Maranello 🏎️
Benvenuto Fred 🤗 pic.twitter.com/zpuh6Uu2oa
— Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) January 9, 2023