“Il 2022 segna un punto di svolta nella storia della MotoGP: non abbiamo mai avuto così tanti piloti a questo straordinario livello e così vicini” . Luca Marini racchiude in questa pillola tutto il suo 2022. Un anno significativo per il pilota del Mooney VR46 Racing Team, alla seconda stagione nella top class in sella alla Ducati Desmosedici GP, che lo ha visto gareggiare in una nuova squadra costruita intorno a lui e che ha esordito in MotoGP solo lo scorso marzo. Mesi impegnativi, ma sempre chiusi con il segno più e una crescita per piccoli step, inesorabile e costante, che lo ha portato a essere tra i piloti più forti della seconda metà del campionato fino al GP di Valencia. 12° piazza nella generale con 120 punti, due volte ai piedi del podio in Austria e a Misano, per un totale di 19 gare portate a termine (un solo ritiro al GP della Malesia per un problema tecnico subito dopo il via) e ben 10 piazzamenti nella top 10.
Il mio 2022
“La seconda parte del Campionato, dal punto di vista dei risultati è stata incredibile. Sono davvero positivo per il 2023 perché in questa stagione abbiamo imparato, siamo cresciuti e per l’anno prossimo dobbiamo puntare in alto, alla vittoria. Avrei firmato per questi risultati a inizio stagione? Direi invece per qualcosa di più. Sapevo di poter fare bene, sapevo di poter essere competitivo, anche senza firmare”.
Il podio a portata di mano
“Tante volte sono stato vicino al podio, alcune volte sembrava davvero alla portata. Cosa non ha funzionato? Ci sono solo tre posti sul podio (ride, ndr)! Non c’è una vera ragione per spiegarlo, siamo stati spesso tra i più veloci in pista, ma non è facile essere uno di quei tre a fine gara. Non è scontato almeno. Alcune volte è mancato un pizzico di fortuna, altre abbiamo perso qualcosa in qualifica e partivamo da molto indietro”.
La svolta
“Tra le gare di Le Mans e Mugello qualcosa è cambiato. Lì abbiamo trovato un’ottima base a livello di setting che abbiamo poi sfruttato durante il resto della stagione. Subito dopo il GP a Jerez abbiamo fatto una giornata di test e, per la prima volta dalla off season, abbiamo potuto lavorare su tutti gli aspetti che nel weekend di gara, considerato il timing dei turni, non abbiamo il tempo di curare”.
La nuova squadra
“Se pensiamo che questo gruppo ha esordito in pista, come squadra nella Top class, poco meno di un anno fa, possiamo dire che l’atmosfera è fantastica, sia in circuito che fuori. Abbiamo legato molto, stiamo spesso insieme, facciamo cose normali come andare a cena. Molti dei miei tecnici hanno figli piccoli e così spesso ci ritroviamo a parlare della vita di tutti i giorni, della quotidianità. Siamo un bel gruppo! Dal punto di vista invece puramente tecnico, dopo un avvio di stagione per così dire complicato, siamo stati praticamente perfetti. È impressionante pensare che il grosso del Team era composto da rookie quest’anno. Tutti all’inizio hanno dovuto fare dei sacrifici, quello dalla Moto2 alla MotoGP è un salto impegnativo in termini di carico di lavoro. Dovevamo imparare a conoscere la moto, comprendere i meccanismi della nuova categoria e i ragazzi sono stati semplicemente fantastici”.
La Ducati
“La Ducati è la moto più competitiva e più veloce in pista. Lo dicono i risultati e anche i piloti. È potente e, a suo modo, facile da guidare. Dall’inizio della stagione ad oggi, il salto in avanti fatto dagli ingegneri Ducati è impressionante. Nei test pre season, la situazione era critica, difficile, soprattutto per me che da subito ho avuto la specs 2022. Da metà stagione in poi, Ducati è riuscita ad aprire un gap enorme sugli altri costruttori. Complimenti a loro per il lavoro fatto, ha pagato e spero continuino così. Hanno davvero vinto tutto in questo 2022!”.
La MotoGP
“Che dire, una stagione incredibile a livello di piloti e moto. Per chi è stato spettatore, un vero show con gare combattute e dove era difficile vedere un solo pilota in fuga. Il 2022 segna un punto di svolta nella storia della MotoGP: non abbiamo mai avuto così tanti piloti a questo straordinario livello e così vicini”.