Dopo 139 GP, in Brasile Kevin Magnussen conquista la sua prima pole, otto mesi dopo il suo ritorno in F1, in un venerdì memorabile per la Haas, a sua volta per la prima volta nella sua storia davanti a tutti. A metterci lo zampino a San Paolo il meteo: il Q1 è iniziato su pista umida, ma le slick sono entrate presto in azione, con Lando Norris autore del miglior tempo. Più veloce di tutti nel Q2, sull’asciutto, Max Verstappen. Ma il bello doveva ancora venire…
A un paio di minuti dalla fine del Q3, in pole provvisoria c’era Kevin Magnussen quando George Russell è uscito alla curva 5 causando una bandiera rossa. Poco dopo è iniziato a piovere e la sessione sarebbe quindi finita così, con un incredulo Kevin in pole e gli uomini e le donne della Haas impazziti, Gunther Steiner su tutti. Una pole meritatissima, va detto, perché il giro del danese è stato perfetto. Seconda posizione per Verstappen, a 0.203s, con Russell terzo, seguito da Norris e da Carlos Sainz – che dovrà però scontare una penalità di 5 posizioni domenica. Sesta e settima le Alpine di Esteban Ocon e Fernando Alonso, con Lewis Hamilton, Sergio Perez e Charles Leclerc a chiudere la top 10.
Undicesimo Alex Albon, fuori per soli 0.044s, seguito da Pierre Gasly, Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo, con Lance Stroll 15° a causa di un errore. A chiudere la classifica per la Sprint di domani, la Williams di Nicholas Latifi davanti alla Alfa Romeo di Zhou Guanyu e Valtteri Bottas, con Yuki Tsunoda e Mick Schumacher in ultima fila, Un brutto colpo per il tedesco, col suo compagno di squadra in pole… Ma chi esce davvero a pezzi da queste qualifiche è la Ferrari che, incomprensibilmente, nel Q3 manda in pista Leclerc con le intermedie sull’asciutto prevedendo la pioggia, che arriva ma solo dopo che tutti hanno fatto il tempo con le slick. E, come se non bastasse, dal muretto gli dicono di rientrare ai box per passare alle slick quando il monegasco aveva già superato l’ingresso della pitlane. Purtroppo i beep hanno coperto almeno in parte la rabbia di Charles e non si sono sentite le parole di quando si è avvicinato a Mekies e agli uomini al muretto. Decimo, un pilota e un team che dovrebbero lottare per il secondo posto nelle classifiche Piloti e Costruttori… il gesto fatto passando davanti dice tutto. Ormai non ci si capacita più. Punto.
Barbara Premoli