Alla vigilia l’avevano detto tutti, anche Gian Carlo Minardi: alla Ferrari serviva una doppietta in Ungheria per recuperare su Max Verstappen. Che ha vinto, dopo essere partito 10°, grazie alla strategia perfetta che anche oggi è mancata alla Scuderia. E ad affondare il coltello nella piaga, il pomeriggio altrettanto eccellente della Mercedes, con Lewis Hamilton 2° dopo essere partito 7° e il poleman George Russell a completare il podio. Come ha detto Mattia Binotto, oggi la Ferrari non funzionava come avrebbe dovuto, non aveva passo, non era sufficientemente veloce rispetto ai rivali, indipendentemente dalla scelta delle gomme, cosa che lascia ancor più l’amaro in bocca. E, partiti 2° e 3°, Sainz e Leclerc lasciano l’Hungaroring in 4° e 6° posizione, con il gap del monegasco dal campione della Red Bull che sale a 80 punti.
Russell è partito sulle soft e si è fermato nel giro 15, Verstappen sempre sulle soft un giro dopo quando era 5°, costringendo Sainz a fare il pit quando era al comando. Leclerc nel frattempo è rimasto fuori al comando, prolungando il primo stint fino al giro 22. Russell è tornato in testa, ma è stato superato da Sainz nel giro 31. Quando era quarto, Verstappen ha forzato la situazione con un secondo stop per montare le medie nel giro 39.
Con la sosta Verstappen ha fatto un undercut su Sainz, traendo vantaggio anche su Leclerc, partito sulle medie per passare alla stessa mescola dopo un primo stint lungo e montando poi le hard quando era al comando, ben dopo il rivale, che l’ha passato con facilità, rendendo evidente a tutti (ma secondo Binotto il problema non sono state le mescole) che le hard non erano la scelta giusta. Leclerc è scivolato in P6 dopo essersi fermato nuovamente per montare le soft, mentre Verstappen ha vinto il suo 28° GP, nonostante un testacoda all’ultima curva che l’ha costretto a un nuovo sorpasso su Leclerc.
Partito 7° sulle medie, Hamilton si è liberato delle Alpine, si è fermato per montare le medie ed è rimasto fuori a lungo, per poter finire la gara sulle soft, che gli hanno permesso di passare Sainz e poi Russell, finendo secondo. Il 24enne non è riuscito a convertire la pole in vittoria e la strategia soft-medium-medium l’ha portato a chiudere terzo, davanti a Sainz, penalizzato da pitstop lenti ma che è riuscito almeno a salvare questa domenica tenendo dietro Sergio Perez, staccato di un secondo, mentre le soft nin sono bastate a Leclerc per passare il messicano della Red Bull.
Settima la McLaren di Lando Norris davanti alle Alpine di Fernando Alonso ed Esteban Ocon, con l’ultimo punto a Sebastian Vettel, ai danni del compagno di squadra Lance Stroll. Dodicesimo Pierre Gasly, partito dalla pitlane, davanti a Zhou Guanyu, Mick Schumacher e Daniel Ricciardo, solo 15° anche a causa di una penalità di 5 secondi, davanti alla seconda Haas di Kevin Magnussen, protagonista di un contatto nelle prime fasi. A seguire sotto la bandiera a scacchi le Williams di Alex Albon e Nicholas Latifi , con Yuki Tsunoda 19° con l’AlphaTauri. Unico ritiro, a 5 giri dalla fine, per l’Alfa Romeo di Valtteri Bottas, che ha causato una VSC.
Che dire? Verstappen oggi ha risposto a quelli che ancora si chiedono come abbia fatto a diventare campione nel 2021: è stato perfetto, supportato da un team perfetto, senza la minima sbavatura o incertezza. Uno che fa un 360 e riparte come niente fosse, ripassando senza battere ciglio Leclerc si commenta da sé. La Ferrari esce davvero sconfitta, salvata in parte solo dal 4° posto di Sainz, ma quando parti 2° e 3° non ti immagini di finire suonato come successo oggi. E che si tratti di macchina che non andava o errori di strategia o entrambi poco importa: resta il fatto che, anche se nella seconda metà di campionato può succedere di tutto, i punti persi non si recuperano più e i distacchi si ampliano. Quello che perde la Ferrari, lo recupera la Mercedes che con la teoria di Hamilton del “keep pushing” fa il doppio podio consecutivo e guadagna punti e fiducia, quando quasi nessuno pensava avrebbe potuto farcela a salvare una stagione partita malissimo. Adesso pausa, tre settimane prima di tornare in pista a Spa-Francorchamps. Ma non tutti potranno permettersi di andare in vacanza: se a Maranello vogliono salvare almeno la faccia, devono darci dentro e presentarsi in Belgio con una macchina che consenta non solo di tener aperto il campionato ma almeno di non far inc@@@@re i fans! Altro che invadere Monza per assistere al duello per il Titolo… Basta scorrrere le classifiche perché ai tifosi scoppino le coronarie: Verstappen 258, Leclerc 178 (80!!!), Perez 173, Russell 158, Sainz 156, Hamilton 146. E nel Costruttori Red Bull 431, Ferrari 334, Mercedes 304 (in avvicinamento alla Rossa).
Barbara Premoli

















