Stefano Domenicali assicura che parlerà coi piloti che minacciano di snobbare la serie ufficiale della F1 prodotta da Netflix Drive to Survive. Sempre più piloti si stanno infatti schierando dalla parte del campione del mondo Max Verstappen nel dirsi riluttanti ad avere un ruolo nel documentario annuale, dicendo che i produttori stanno creando storie false con editing non realistici. Il CEO della F1 sottolinea invece il ruolo avuto da Netflix nel dare un forte impulso alla popolarità della F1 tra i giovani. con il suo effetto inclusivo: “La drammatizzazione è parte del cammino per accendere l’interesse, ma in questo senso ci sono temi che devono essere rifiniti“, ha detto a La Gazzetta dello Sport. “Se un pilota rifiuta di partecipare perché non è presentato come desidera, ne parleremo in modo costruttivo. Diteci come volete essere presentati e troveremo un modo. I manager di Netflix stanno già facendo incontri con i team, ma si parla di cultura e linguaggio. Se volete far presa sul mercato americano dovete parlare in quel modo, quindi dobbiamo aggiustare il tiro. Ma questo non significa sconvolgerci, ovviamente“. Domenicali si dice soddisfatto della crescente popolarità della F1, combinata con i nuovi regolamenti che hanno sollevato l’interesse di potenziali nuovi team e costruttori: “Abbiamo ricevuto molte è richieste di iscrizione. Diciamo più di una e meno di 8. C’è chi è più esplicito nel farci sapere che vorrebbe entrare e chi lo fa in silenzio. Dal mio punto di vista, non penso che il maggior numero di team e macchine in pista aumenti lo show, a meno che si tratti di presenze molto importanti“. Il Gruppo Volkswagen, con i suoi brand Porsche e Audi, starebbe pensando a entrare in F1 nel 2026, anche se il CEO Porsche Oliver Blume ha detto che non è ancora stata presa alcuna decisione. Domenicali non sembra preoccupato per la perdita del mercato russo: “La Cina è un mercato potenzialmente gigante. Oltre a Shanghai abbiamo richieste anche da altre città. Zandvoort è già sold out per tre anni, Spa idem. Hamilton ha portato molti temi e valori che vanno oltre la F1. Ovviamente per alcuni sono importanti, per altri meno, dobbiamo solo cercare di garantire che i piloti non diventino dei politici“. Domenicali ammette che la F1 ha questioni importanti da affrontare, incluso se debba essere aumentato il budget cap per via dell’inflazione globale: “E’ vero che ci sono delle variabili imprevedibili come l’inflazione e i costi di trasporto che sono aumentati nelle ultime settimane e ritengo in particolare quest’ultima questione molto importante“.