Max Verstappen (Red Bull) ha vinto il GP del Messico effettuando una sosta, passando da medium ad hard al giro 34. Questa è stata in assoluto
la strategia adottata dalla maggioranza dei piloti e quella che Pirelli aveva calcolato essere la più veloce. Lewis Hamilton (Mercedes) è arrivato secondo fermandosi al 30° giro per montare pneumatici hard, dopo aver battagliato con Sergio Perez (Red Bull) nelle fasi finali di gara per mantenere il secondo posto. Il messicano aveva anche lui pneumatici hard ma con 11 giri in meno. Tutti i piloti sono partiti con pneumatici medium, a eccezione di Esteban Ocon (Alpine) e di Yuki Tsunoda (AlphaTauri). Quest’ultimo ha preso il via con la P Zero Red soft dal fondo dello schieramento. Daniel Ricciardo (McLaren) e il poleman Valtteri Bottas (Mercedes) sono passati entrambi su hard durante la safety car al termine del primo giro. Entrambi hanno successivamente fatto una ulteriore sosta per montare le medium. Bottas ha poi effettuato due ulteriori soste per montare due set di soft a fine gara e realizzare il giro più veloce. La temperatura della pista all’inizio della gara era di 48 gradi: la più alta di tutto il weekend.
COME SI SONO COMPORTATI I PNEUMATICI
- HARD C2: Ha svolto un ruolo chiave in gara, e quasi tutti i piloti l’hanno utilizzata nel secondo stint beneficiando di usura e degrado bassi.
- MEDIUM C3: Questa mescola ha garantito una flessibilità ottimale e un’ampia finestra di pit-stop. Lando Norris (McLaren) – partito dal fondo della griglia – ha effettuato lo stint su medium più lungo di tutti con 45 giri, tagliando il traguardo in decima posizione.
- SOFT C4: Ocon è partito su soft prima di finire la gara su hard, unico pilota ad aver utilizzato questa strategia. Anche Bottas ha montato questi pneumatici a cinque giri dalla fine, per privare Verstappen del giro più veloce e stabilire un nuovo record sul giro. Le temperature calde della pista hanno reso la soft più esposta all’overheating, ecco perché, come previsto, è stata scarsamente utilizzata.
MARIO ISOLA, RESPONSABILE F1 e CAR RACING: “È stata una gara a una sosta molto lineare per la maggior parte dei piloti, e la medium e la hard che hanno dato ottimi risultati con le alte temperature della pista. La medium ha resistito molto bene ad alcuni lunghi stint iniziali, mostrando sia buone prestazioni che costanza, seppur con un piccolo aiuto da parte della safety car nei quattro giri all’inizio della gara. La hard ha mostrato un buon passo di gara e un basso degrado che le hanno permesso di giocare un ruolo centrale nel GP in queste condizioni. Proprio con pneumatici hard usati, Max Verstappen è stato il primo pilota a battere il giro più veloce in gara realizzato nel 2019 (l’ultima volta che si è corso il GP del Messico), su una pista che presentava ancora parecchia polvere“.
Redazione MotoriNoLimits