Un grande successo organizzativo e di pubblico. Sperato, atteso e puntualmente confermato. Auto e Moto d’Epoca a Padova in questo 2021 torna a essere evento di richiamo come quasi prima della pandemia. Ed è una buona notizia per tutti. Organizzatori, addetti del settore ed appassionati. Girando infatti tra esposizioni e bancarelle di oggettistica ed hobbistica, molti sono stati gli affari portati a termine. Tra tante vetture portate in fiera faceva capolino il cartello SOLD, venduta. Mentre borse, zaini e in alcuni casi valige, erano pieni di pezzi di ricambio, libri, modellini e oggettistica.
115.000 mq di fiera con 1600 espositori, 11 padiglioni e migliaia di macchine sono la conferma di un settore che sta riprendendosi dalla pandemia e che la passione degli italiani per auto e moto quando si parla di storico non va mai a scemare. Da sottolineare la presenza di molti stranieri a sentire parlare tra un’esposizione e l’altra. E anche questa è un’altra buona notizia anche pensando a tutto l’indotto della fiera per la città di Padova e il nostro Bel Paese. L’universo Bertone è una gemma tra le gemme presenti al salone. Lo stile made in Italy che abbraccia decenni di design automobilistico nella sua espressione migliore. Le vetture italiane del motorsport storico.
E poi l’evento di sabato che ha celebrato i fasti del super turismo italiano degli anni 90. Un parterre de roi incredibile. Dindo Capello, piedone Giovanardi, Larini, Morbidelli, Francia, Tamburi, Ravaglia, Nannini, Patrese, Giudici, Tamara Vidali. Abilmente condotti da Guido Schittone, si sono raccontanti in oltre un ora e mezza di evento. Che ricordi, che immagini che scorrevano nel maxi schermo dietro di loro di un campionato che ha saputo raccogliere con successo marchi come Alfa Romeo, Audi, BMW e ha portato tantissimi tifosi sulle tribune dei tracciati italiani. Lo ricordavano tutti i presenti. La gioia delle gare col coltello tra i denti e il pubblico che non mancava mai. “La quantità di Audi argento che si vendettero in quel periodo fu incredibile“, ricorda Dindo Capello. “Dovrebbe tornare a essere così, con le Case a farsi pubblicità tramite il motorsport e non con altre cose“. “Mi rivolgo al presidente (Sticchi Damiani, ndr), facciamo qualcosa per ricreare un campionato così in Italia. Ora vedo solo pance grosse, parrucchini e vene varicose in giro“, la butta lì Gianni Giudici. “Quando Tamara Vidali andò in pole e vinse, bastonando tutti noi maschietti, rischiai il licenziamento dalla BMW“, ricorda Ravaglia ridendo.
Ce ne sarebbe da scrivere per ore come per ore. E ore servirebbero per scoprire le storie dietro a ogni vettura presente, sia essa un vendita oppure no. Un evento di successo, gestito bene dal punto di vista dell’organizzazione in tempo di pandemia con tutti i controlli del caso, che fa guardare con ottimismo al 2022 ormai entrante.
Riccardo Turcato