Come nel 2020, anche quest’anno il Motomondiale disputa due GP consecutivi in Austria, al Red Bull Ring. In primavera a fare il bis era stato il Losail International Circuit con le gare disputate a temperature simili. In Austria, invece il meteo può cambiare parecchio, con escursioni dell’asfalto anche di 20°C da una settimana all’altra. Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti del Mondiale MotoGP, la pista austriaca rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 5, valore registrato nel 2021 solo dal Circuit de Barcelona-Catalunya.
Fino a 800°C le pastiglie Brembo per la MotoGP
Il materiale d’attrito utilizzato per le pastiglie Brembo della MotoGP è il carbonio. L’eccezionale coefficiente d’attrito e la costanza di rendimento a caldo garantiscono una frenata potente, uniforme e stabile, senza che si verifichino fenomeni di fading, ossia allungamento della leva o del pedale. Rispetto ai freni di una moto sportiva stradale sono differenti la massa, la durata e persino la temperatura massima. Il peso delle pastiglie Brembo per la MotoGP è di soli 50 grammi, meno della metà della variante stradale, la durata non supera invece i 900 km e la temperatura massima raggiungibile è di 800°C.
Tutte le pastiglie per le moto stradali
Per chi utilizza le moto solo in strada Brembo mette a disposizione 4 varianti: la organica CC per una frenata più morbida e modulabile, la sinterizzata SP (specifica per la ruota posteriore), SA e LA. La più performante di queste è la SA, il cui coefficiente d’attrito sale man mano che la pastiglia si scalda. A differenza delle pastiglie LA e SA, le varianti per l’uso in pista non sono indicate per l’uso stradale perché hanno una modesta efficienza alle basse temperature. La più performante del lotto è la pastiglia organica RC, in carbon tech, disponibile per tutte le supersportive e le naked più aggressive: una delle sue caratteristiche è la costanza di rendimento soprattutto con temperature elevate del disco. Per toglierti ogni dubbio sulle pastiglie giuste per la tua moto guarda lo speciale.
Valori alle stelle alla prima curva
Dalla partenza alla quarta curva del Red Bull Ring l’impianto frenante è soggetto a un grande sforzo: fa eccezione la curva 2, un cambio di direzione che non richiede l’impiego dei freni. Essendo curve a gomito, tutte queste 3 frenate fanno registrare una riduzione di velocità superiore ai 200 km/h mentre i piloti sono soggetti a una decelerazione di 1,5 g. Tre delle 7 frenate invece comportano un calo di velocità inferiore ai 105 km/h e decelerazioni di 1,1 g. In ogni giro del Red Bull Ring i piloti esercitano un carico complessivo sulla leva del freno di 31,8 kg. In media sommando tutte le forze esercitate da ciascun pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore sfiora i 9 quintali.
Delle 7 frenate del Red Bull Ring 4 sono classificate come impegnative per i freni e le altre 3 sono di media difficoltà. La staccata in cui le MotoGP presentano il maggior gap di velocità è alla terza curva: le moto passano da 305 km/h a 61 km/h grazie ad una frenata che si protrae per 5,4 secondi con un carico sulla leva di 4,6 kg e una pressione dell’impianto frenante che tocca i 9,8 bar.
Redazione MotoriNoLimits