Anche se non c’era bisogno di questa ennesima conferma, Mercedes e Lewis Hamilton hanno dato una nuova dimostrazione della loro supremazia, vincendo il GP di Spagna davanti a un altrettanto ottimo Max Verstappen che con la Red Bull ha tentato il tutto per tutto per provare a ribaltare una situazione non facile. Così come in Portogallo, abbiamo nuovamente assistito a una bella sfida (questa volta a tre) per il punto del giro più veloce tra Verstappen, Bottas e Perez. Questa volta l’olandese non ha mancato l’appuntamento relegando il compagno di squadra a oltre 1”. Un GP che vede nuovamente Bottas perdere la sfida col compagno di box, pagando un distacco importante, anche se da seconda guida sta svolgendo il proprio “compitino”, ovvero togliere punti al suo diretto avversario Sergio Perez. Più di questo al momento non riesce a fare.
Gara capolavoro di Leclerc, protagonista di una partenza stratosferica in cui ha avuto la meglio proprio sul finlandese portando al traguardo, in quarta posizione, una Ferrari in crescita che paga ancora circa 8 decimi al giro rispetto alla Mercedes. Il monegasco ci sta mettendo molto del suo, come dimostra il distacco dal compagno.
Incredibile l’errore di disattenzione commesso in casa Alfa Romeo, durante il pitstop di Giovinazzi, un errore che difficilmente si commette nelle formule minori. In questa circostanza è stato commesso un errore sia nella preparazione sia nel controllo del set. Inoltre non era pronto nemmeno il secondo set. E’ il festival degli errori, e sempre ai danni di Antonio. Dispiace perché aveva un ritmo superiore rispetto a Kimi e avrebbe potuto inserirsi nella lotta per la decima posizione.
Va in archivio un bel fine settimana che, oltre alla bella sfida Hamilton-Verstappen, ci ha regalato delle qualifiche molto combattute specialmente nel Q2 con quattordici piloti racchiusi in appena 1”. Aspetto con ansia Montecarlo, dove mi aspetto tanti piloti racchiusi in una forbice di pochi decimi. E sappiamo quanto siano fondamentali le qualifiche tra le stradine del Principato.
Gian Carlo Minardi