Ad Abu Dhabi siamo arrivati alla conclusione di una stagione che a inizio anno era impensabile prevedere, ma la F1 è stata unita riuscendo a mettere insieme un bel calendario con 17 gran premi in cui ha saputo regalarci delle belle gare e dei momenti importanti, il tutto racchiuso in un dominio incredibile targato Mercedes.
Anche quest’ultimo appuntamento ha saputo regalarci una bella emozione con pole e vittoria di Max Verstappen davanti alle due Mercedes di Bottas e Hamilton. Una Red Bull in forte crescita in questo finale di campionato, che fa ben sperare per l’anno prossimo. Solo alcuni problemi di affidabilità, uniti anche al ritiro nel GP di Sakhir causato dal contatto di Leclerc, hanno negato all’olandese la soddisfazione di conquistare il Titolo di vice-campione, ma al tempo stesso hanno salvato la reputazione di Bottas che in gara ha pagato un distacco di 15 secondi.
Ancora una volta Hamilton ha dato dimostrazione delle sue qualità conquistando saldamente la terza posizione, nonostante una condizione di salute non perfetta dettata dai postumi del Covid-19. Resta da sciogliere il nodo del rinnovo del suo contratto e un eventuale divorzio creerebbe un vero tsunami nel Circus. Un campionato che ha saputo regalarci la bella crescita della McLaren, che vince la sfida con la Racing Point per il terzo posto, e una Renault in ascesa come dimostra il giro veloce segnato all’ultimo giro da Ricciardo. L’unica nota dolente è la Ferrari, che non riesce ad andare oltre il sesto posto nel Costruttori (mai così male dal 1980). C’è tantissimo lavoro da fare a Maranello e pochissimo tempo, considerando che le giornate di test invernali saranno ridotte a tre.
Gian Carlo Minardi