Siamo arrivati al quattordicesimo e quart’ultimo GP della stagione: la F1 sbarca in Turchia dopo un lungo stop di 9 anni, in cui l’impianto è stato usato molto poco. Così come successo in Portogallo, anche qui è stato rifatto l’asfalto. La Pirelli ha portato le mescole più dure, dalla C1 alla C3, essendo un tracciato impegnativo per i pneumatici soprattutto per quanto riguarda la mitica curva 8. Come già successo in questa stagione, ancora una volta si tratterà di una pista nuova per alcuni piloti, come Charles Leclerc, che hanno avuto la possibilità di testarla solamente al simulatore.
Dopo la conquista del settimo Titolo Costruttori, in casa Mercedes si preparano a festeggiare Lewis Hamilton che, salvo cataclismi, avrà l’occasione di eguagliare Michael Schumacher. Una Mercedes che si appresta a rinnovare, per un anno, la collaborazione con Toto Wolff poiché ho l’impressione che dal 2022 possa restare solamente come fornitore di motore, visti i contrasti con Liberty Media. In casa Ferrari gli sforzi sono già orientati non solo al 2021, ma soprattutto al 2022. Per questo motivo Mattia Binotto non seguirà la squadra nelle ultime trasferte. La Ferrari ha molto terreno da recuperare.
Ci avviamo verso la fine di questo campionato certamente anomalo, con ancora qualche sedile da sistemare, soprattutto in casa Red Bull e Alpha Tauri col futuro di Alex Albon e Daniil Kvyat in forte dubbio. L’ombra del giapponese Tsunoda si fa sempre più incombente sul russo, mentre Albon deve provare a uscire da questo torpore anche se non credo sia totalmente colpa sua: da anni la differenza di prestazioni tra Verstappen e i suoi compagni di box è troppo importante. Ho l’impressione che tutte le macchine siano disegnate solo per l’olandese. Non resta che seguire al meglio anche il GP di Turchia. Occhio agli orari: qualifiche dalle ore 13:00 e gara a partire dalle ore 11:10.
Gian Carlo Minardi