Il TAS, Tribunale Arbitrale dello Sport, ha inflitto ad Andrea Iannone una squalifica di 4 anni per aver violato le regole antidoping. Il tribunale estende quindi la sanzione precedentemente inflitta dalla FIM lo scorso marzo al pilota che era già di 18 mesi. Il 17 dicembre 2019 è la data presa in considerazione come inizio della squalifica e tutti i risultati o i punti ottenuti da quel momento in poi dall’abruzzese vengono eliminati. L’irregolarità risale al GP della Malesia 2019 durante un controllo antidoping di routine in cui nelle analisi del pilota di Vasto è stata rilevata una sostanza proibita.
Iannone – che non potrà correre fino a dicembre 2023 – ha sempre sostenuto che la sostanza in questione provenisse dalla carne mangiata prima di raggiungere il Sepang International Circuit in un ristorante locale. Duro il suo sfogo su Instagram: “Oggi ho subìto la più grande ingiustizia che potessi ricevere. Mi hanno strappato il cuore separandomi dal mio grande amore. Le motivazioni sono prive di senso logico e con dati di fatto sbagliati. Per questo ci sarà luogo e tempo opportuni… perché di certo non mi arrendo. Sapevo di affrontare i poteri forti, ma speravo. Speravo nell’onestà intellettuale e nell’affermazione della giustizia. In questo momento soffro come di più non potrei. Ma chi ha cercato di distruggere la mia vita, presto capirà quanta forza ho dentro il cuore. La forza dell’innocenza e soprattutto… la coscienza pulita. Una sentenza può modificare gli eventi ma non l’uomo “.
Redazione MotoriNoLimits