A distanza di 14 anni dall’ultimo GP, questo fine settimana la F1 farà il suo ritorno all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola, anche se a porte chiuse. Per l’Italia sarà il terzo appuntamento nel mondiale, una prova di forza importante per tutto il nostro territorio nazionale e si appresta a fare da apripista ad un programma racchiuso nelle sole giornate di sabato e domenica. In una stagione decisamente anomala, che ha saputo regalarci un calendario certamente ricco di novità sul fronte dei circuiti, è giusto fare questo esperimento anche se non credo sia la strada giusta per il contenimento dei costi per i team. Dell’attuale griglia, solo Kimi Raikkonen ha già corso un GP a Imola, mentre Latifi e Stroll hanno avuto la possibilità di conoscerla durante la loro permanenza nel Campionati ACI e Romain Grosjean in GP2. Per il 97% della griglia si tratterà quindi di una novità.
Imola è una pista impegnativa per macchine e piloti che dovranno fare attenzione alla ghiaia posta subito fuori dalla pista. Nonostante il periodo, il meteo dovrebbe essere positivo con temperature intorno ai 12-14°C, senza il pericolo di nebbia tranne nelle prime ore della giornata. La Pirelli porterà le mescole C2, C3 e C4. Dalle simulazioni i 4909 mt di pista dovrebbero essere percorsi in appena 1’15” (contro 1’22″5 del 2006).
Questo GP è frutto di un grande lavoro di tutte le istituzioni sia a livello locale che regionale con un grande contributo da parte di Formula Imola. Finalmente intravedo un’uniformità di veduta che può aprire a nuovi orizzonti per il futuro dell’autodromo. La cornice di pubblico sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Lewis Hamilton si prepara a ritoccare nuovamente il nuovo record di vittorie. E’ incredibile quanto in casa Mercedes non siano sazi di vittorie. A Portimao Hamilton era riuscito a migliorare per 18 volte consecutive la sua prestazione fino a segnare definitivamente il giro più veloce della corsa, lasciando il compagno a oltre 5 decimi, Verstappen a 1”1 e Leclerc a 1”6.
Gian Carlo Minardi