Un anno insolito, una presentazione insolita quella del GP d’Italia 2020 che si è svolta questa mattina, 27 agosto. A Milano, in Piazza Città di Lombardia,
casa della Regione e non, come di consueto, in Autodromo. Ma in questo 2020 c’è forse qualcosa di consueto? Certo, il cambiamento fa parte della vita e cambiare fa bene, anche se avremmo tutti preferito farlo per scelta e non a causa di una pandemia…
Ebbene, lo confessiamo: avevamo molti dubbi e anche un po’ di magone, Perché, sapendo di non poter essere presenti al GP, l’idea di sentire il profumo del Parco e di Monza sarebbe stato almeno uno zuccherino per alleviare l’amarezza. E invece ci siamo ritrovati nel cuore della Milano moderna a parlare della Storia. Certo, il GP sarà a porte chiuse, ma non mancherà l’affetto dei tifosi nonostante, per la prima volta nella storia, sulle tribune del GP d’Italia non ci saranno gli appassionati. L’assenza del pubblico si farà sicuramente sentire, ma lo spettacolo, nel Tempio della velocità, sarà garantito. Il lavoro degli organizzatori è stato intenso, fatto di riunioni col coltello tra i denti fino a ieri, per affermare che in Italia – contrariamente a quanto gli americani possano credere – non siamo degli improvvisatori. Pensate che da oggi per esempio la sala stampa di Monza è zona rossa, altre aree sono zona gialla, i dipendenti in una specie di quarantena forzata (e oggi mancavano persino gli addetti stampa, impossibilitati a uscire) e, dopo essersi già sottoposti a tamponi – tutti negativi – nei prossimi giorni ne dovranno fare altri, fino a fine evento. Pensate che persino i Leoni della CEA non avranno la consueta struttura all’interno dell’Autodromo, la loro casa da sempre. Intanto quello che conta è che il GP d’Italia ci sarà, anche se con chiare ripercussioni anche economiche – i biglietti (pensate che ne erano già stati venduti oltre 33.000 prima del maledetto lockdown) e il mancato guadagno delle realtà del territorio, incluso il MonzaFuoriGP con tutte le attività che ha sempre offerto.
Ma la speranza di rivedere l’invasione di pista al termine del GP 2021 è il sentimento che ha accompagnato gli interventi di tutti oggi in conferenza stampa – il Presidente dell’Automobile Club d’Italia e Vice Presidente mondiale sport della FIA Angelo Sticchi Damiani, quello del Comitato Olimpico Nazionale Italiano Giovanni Malagò, di Automobile Club Milano Geronimo La Russa, di Autodromo Nazionale Monza Giuseppe Redaelli, del Sindaco di Monza Dario Allevi e del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.
Sarà un evento storico e unico nella sua particolarità quello che prenderà il via alle ore 15.10 di domenica 6 settembre 2020 sulla griglia di partenza dell’Autodromo Nazionale Monza. Il simbolo del Gran Premio, quei tifosi conosciuti in tutto il mondo per la capacità di trasmettere calore fino all’interno dell’abitacolo, non potranno occupare i loro posti in tribuna, ma saranno comunque “virtualmente” presenti grazie alle numerose iniziative di Automobile Club d’Italia, Autodromo Nazionale Monza e Formula 1. Un Gran Premio non solo in pista, ma soprattutto nel cuore dei tifosi con una gara di solidarietà che accompagnerà tutto il weekend monzese.
Come ha dichiarato in apertura Angelo Sticchi Damiani; “Un anno letteralmente ‘straordinario’ come questo, imponeva non solo un GP straordinario ma anche un impegno straordinario dell’ACI, sia dal punto di vista dell’organizzazione, sia nel dire un grazie vero, sentito e non formale a tutte quelle donne e a quegli uomini – medici, infermieri, operatori del 118 e della Protezione Civile – che, da mesi, combattono in prima linea, spesso a rischio della loro stessa vita, contro un mostro invisibile e letale come il Covid-19. Per questa ragione nonostante il Gran Premio si disputi a porte chiuse, l’ACI ha invitato 250 persone tra personale medico e dell’assistenza sanitaria e operanti della Protezione Civile ad assistere alla gara, in rappresentanza di tutti coloro che, nel e col sistema sanitario italiano, hanno lavorato e lavorano fino a 16/20 ore al giorno per tutelare la salute di tutti noi. Mi auguro che le più alte cariche istituzionali saranno al fianco di ACI, FIA, piloti, team, tifosi e appassionati di tutto il mondo, nel tributare a questi campioni di scienza, umanità e responsabilità l’applauso scrosciante che meritano.
“Grazie all’iniziativa ‘Face For Fan’ appassionati e tifosi potranno inoltre sedere, virtualmente, sulle tribune del Tempio della velocità, con il loro volto stampato su cartonati a grandezza naturale. E – con una piccola donazione – potranno contribuire all’attività di istituzioni fondamentali come l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive IRCCS Lazzaro Spallanzani di Roma, la Fondazione IRCCS CA’ GRANDA Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e l’Associazione Brianza per il Cuore ONLUS, che si occupa di prevenire e combattere le malattie cardiovascolari. Il 2020 rimarrà un anno indimenticabile. Facciamo in modo che quei valori alti, nobili e universali che lo sport incarna, ce lo facciano ricordare come l’anno nel quale l’umanità riuscì a sconfiggere una delle piaghe più gravi che era stata chiamata ad affrontare”.
Sulla stessa linea il Presidente di Automobile Club Milano Geronimo La Russa: “Il Tempio della velocità, anche senza la consueta e suggestiva cornice di pubblico e nel rispetto dei protocolli di sicurezza antivirus, saprà regalare le emozioni e le magie che in 90 edizioni hanno reso la gara monzese unica e ineguagliabile, patrimonio inimitabile dell’automobilismo mondiale e di tutti gli appassionati del motorsport. Come Automobile Club Milano non vediamo l’ora che il circuito possa tornare a ospitare gli eventi che ogni anno portano sulle tribune centinaia di migliaia di spettatori”.
E’ stato poi il turno del Presidente di Autodromo Nazionale Monza, Giuseppe Redaelli: “L’edizione 2020 della gara sarà sicuramente unica nella storia del GP d’Italia per l’assenza del pubblico, che ha sempre animato le tribune dell’Autodromo Nazionale Monza, e per l’attenzione di Automobile Club d’Italia alle iniziative di solidarietà dopo mesi che hanno fortemente segnato non solo il nostro Paese ma il mondo intero. Il primo risultato dell’impegno sociale e della volontà di coinvolgere i tifosi del Tempio della velocità è l’iniziativa Face For Fan lanciata nelle scorse settimane. Alcune tribune del circuito ospiteranno infatti delle simpatiche sagome con il volto degli appassionati di Formula 1 che si sono registrati al sito faceforfan.com. Per ogni silhouette acquistata il ricavato verrà devoluto interamente in beneficenza [inizialmente si era detto che sarebbero state tolte le spese vive, che saranno invece coperte da ACI, ndr] alla Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, all’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e all’associazione Brianza per il Cuore di Monza.
“In collaborazione con il Comitato Maria Letizia Verga per lo studio e la cura della leucemia del bambino, durante la settimana del GP d’Italia daremo la possibilità ad alcuni piccoli pazienti immunodepressi o in attesa di trapianto, in cura presso il centro Verga di Monza, di incontrare in videocall alcuni piloti di Formula 1, porre loro delle domande e ricevere un autografo virtuale. Per riproporre un clima più festoso in pista abbiamo chiamato il coro e la fanfara degli Alpini di Monza per aprire la gara di domenica 6 settembre con il tradizionale Inno d’Italia: sarà l’ulteriore nostro sentito e partecipato ringraziamento a tutti i volontari italiani, come le migliaia di iscritti dell’Associazione Nazionale Alpini, impegnati nell’emergenza Covid-19, suggellato dal passaggio in cielo delle Frecce Tricolori“.
“Monza non poteva non esserci: pur in un’edizione a porte chiuse e del tutto anomala, anche quest’anno il Tempio della velocità rimane protagonista assoluto del campionato mondiale di Formula 1″, ha detto il sindaco di Monza Dario Allevi. “La nostra città è onorata di ospitare il circus del Gran Premio, ma l’auspicio è che dal prossimo anno possano tornare anche i tifosi. Così potremo di nuovo vestire Monza di festa e vivere insieme l’atmosfera adrenalinica del weekend più atteso dell’anno. Ringrazio ACI per aver voluto confermare il nostro circuito glorioso nel calendario delle competizioni fin dal primo momento, mentre la città si sta preparando come sempre a gestire al meglio la macchina organizzativa, in collaborazione con la Prefettura: in programma il potenziamento del sistema dei controlli e della sicurezza per garantire lo svolgimento della gara in condizioni di massima cautela”.
A concludere la conferenza stampa, il padrone di casa, ovvero il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana: “Quello che vivremo quest’anno sarà certamente un GP tra i più strani di sempre. Il virus, infatti, non permetterà al pubblico di essere presente a Monza e sappiamo benissimo come proprio la presenza degli appassionati sia da sempre un elemento fondamentale dell’evento brianzolo. Da parte nostra, come Regione Lombardia, continuiamo e continueremo a essere al fianco di quella che è certamente una delle manifestazioni sportive italiane più importanti a livello mondiale. Molto di più di una gara, una fantastica vetrina per affermare la concretezza e la bellezza della nostra Lombardia. Sicuri che anche dagli schermi televisivi potremo assistere a una gara emozionante, l’augurio è di tornare a far rivivere presto le tribune e il prato di Monza in un autodromo che resta un’assoluta eccellenza della Lombardia e dell’Italia intera”.
Cosa importante, sottolineata sia da Redaelli sia da Allevi, è il rispetto delle regole, come e più di sempre: in molti hanno detto “Non ho mai perso un GP e ci andrò comunque anche quest’anno, passando dalle reti“. Non fatelo, nel modo più assoluto! In primis perché proibito e i controlli saranno serrati. E poi proprio per evitare problemi a chi, in mezzo a mille difficoltà, è riuscito comunque a fare in modo che Monza restasse in questo folle calendario. Entrare per scattare una foto sarebbe, oltre che un crimine, una mancanza di rispetto nei loro confronti e una caduta di immagine per il nostro Paese, oltre che un rischio per i prossimi eventi. Gli americani di Liberty Media dubitano di noi e mettono tanti paletti? Bene, è l’occasione giusta per dimostrargli che non hanno a che fare con una banda di scappati di casa o cioccolatai, se ancora non se ne fossero resi conto per come NOI ITALIANI abbiamo affrontato la pandemia. NOI, non loro.
Come abbiamo lasciato Piazza Città di Lombardia? Con le nostre mascherine, senza la solita cartella stampa e la bottiglia di spumante che fanno parte della tradizione e segnavano ufficialmente l’avvio del weekend più intenso dell’anno per chi fa il nostro lavoro con impegno e passione, ma col cuore pieno di emozione. Al punto da non potercene andare senza aver aderito a Face For Fan. La foto è orribile, lo so, ma non è quello che conta, neppure scegliere i capelli e la sagoma e la maglietta, l’importante era che ci fosse scritto “Monza“. Ci saremo, e saremo più di una sagoma di cartone su una tribuna. Adesso aspettiamo anche voi, mica vorrete lasciarmi sola? E se pioverà e la sagoma si squaglierà saremo comunque parte della Storia di Monza, di un GP unico. Che neppure il Covid19 ha potuto fermare. Gli altri eventi italiani sono importanti, ovvio, ma sono entrati per tappare i buchi di un calendario che doveva svolgersi per forza di cose al 99% in Europa.
L’Autodromo è la Formula 1, è il GP d’Italia. E’ l’orgoglio di essere italiani. Lo ammettiamo: ci mancheranno l’atmosfera del paddock, l’incontro coi colleghi, i colloqui fitti fitti coi piloti e gli addetti ai lavori, i sorrisi e gli abbracci con gli amici, le qualifiche, la gara, l’invasione di pista, i chilometri a piedi, il profumo del Parco la mattina e la sera, il viaggio in navetta, la foto con Fangio, che la fai tutti gli anni ma ogni volta è diversa. Ma quest’anno più che mai pagheremmo per esserci solo per veder passare le Frecce Tricolori sopra di noi e sentire l’Inno cantato dal coro degli Alpini. Grazie, di cuore, a chi ha reso possibile tutto questo, anche se a porte chiuse siamo sicuri che l’Autodromo sarà intriso in ogni metro di energia positiva, perché ci saremo tutti, più che mai.
Barbara Premoli