E’ arrivata la conferma: anche la 24 Ore di Le Mans si disputerà a porte chiuse. Logica conseguenza della pandemia mondiale da Covid-19. Ormai noi appassionati siamo abituati in questo 2020 a news così. A mente fredda, senza la tristezza a prendere il sopravvento, è la decisione giusta. Ancora troppi casi di positività in Europa, troppo difficile mantenere standard igienici di sicurezza nei campeggi, nelle immense tribune e lungo il tracciato. Non ci resta che portare pazienza, “tantricizzare” il momento fino al 2021… Almeno si spera, per il 2021.
Le Mans, a settembre e senza il pubblico, non sarà la stessa cosa. Il mito della 24 Ore è stato creato da macchine, team e piloti, ma anche dagli appassionati, che sono sempre accorsi in massa al tracciato de la Sarthe e che ne hanno colorato, animato e definito la settimana santa. I piloti avranno diverse difficoltà in questa edizione. Le incognite di correre a settembre, con temperature più fresche, una lunghissima parte di buio ad attenderli e la mancanza sugli spalti dei tifosi.
Niente festeggiamenti alla partenza. Niente luci di torce o falò nella notte. Niente odori di barbecue, patatine fritte o birra che scorre. Niente campeggi pieni di camper, vetture esotiche o supercar che vivevano in armonia perfetta. A Le Mans che tu sia il riccone con la Bentley o quello col camper a noleggio poco importa. Si è lì tutti per lo stesso motivo e quello conta.
Una Le Mans senza parata dei piloti. Un venerdì senza tifosi nella corsia box ad ammirare l’epico lavoro dei meccanici che in una gara nella gara preparano le vetture che dovranno resistere per un giorno interno. Senza tifosi che si intrufolano nei box della gara storica e si raccontano emozioni vissute in passato ammirando questa o quella vettura. Niente appassionati. La tristezza è già tanta solo a scriverlo.
Ho raggiunto il nostro Giorgio Sernagiotto, pilota LMP2 del Cetilar Racing assieme a Lacorte e Belicchi, e gli ho chiesto che ne pensa di questa decisione, che ha senso, ma fa comunque male: “Noi siamo in macchina da soli, ma l’energia che trasmette il pubblico è la vera magia di Le Mans. Non sarà la solita santissima 24 Ore, proprio per questo penso che sarà ancora più difficile”.
Ha ragione da vendere Giorgio. Ma noi appassionati ci saremo. E tiferemo. Parafrasando Lucio Dalla, siccome saremo molto lontani, tiferemo più forte. Per non lasciarvi soli, caro Giorgio, a fendere l’Hunaudières nel buio della notte.
Riccardo Turcato