Quello che stiamo vivendo a causa della pandemia è noto a tutti. A quanto pare non a Monza e agli organizzatori del GP d’Italia, che sui social e sul sito ufficiale da qualche giorno hanno annunciato le date (4-6 settembre) e, cosa che lascia ancor più stupefatti, le modalità di acquisto dei biglietti per le singole giornate e il weekend, persino la possibilità di scegliere il posto con un nuovo sistema 3D, tutte le informazioni pratiche su come raggiungere il circuito e le solite cose. Appunto, le solite cose. Nulla, neppure un accenno alle misure di sicurezza contro il contagio, distanziamento, controlli e quello che ben sappiamo. Ma, soprattutto, tutto normale, per loro.
Signori, noi ci sentiamo degli extraterrestri e vi assicuriamo che non facciamo uso di alcool o droghe. Il sindaco di Monza Dario Allevi la scorsa settimana ha persino deciso di tenere chiuso il Parco di Monza, anche se la Regione ha consentito la riapertura degli spazi verdi – ci saranno tre giorni di prova da mercoledì 13 a venerdì 15 maggio per misurare il comportamento delle persone e l’efficacia dei controlli. E questi pensano di poter organizzare il GP come niente fosse, nonostante ovunque si parli – sempre che il campionato inizi – di gare rigorosamente a porte chiuse, senza pubblico e persino senza giornalisti, solo personale dei team ammessi al paddock? Oltretutto si sta verificando una cosa ancora più assurda: ci sono diverse aziende – non legate alla F1 – soprattutto straniere che organizzano pacchetti di viaggio per assistere al GP e fare dei tour e varie attività durante il fine settimana. Ebbene, appena Monza ha pubblicato la notizia sui social, si sono lanciati in proclami “In Italia tutto bene, i pacchetti sono in vendita, comprate, comprate comprate!”. Ma comprate cosa??? Biglietti? Pacchetti? Ma stiamo scherzando??? Nessuno ha la sfera di cristallo e sa come sarà la situazione a settembre, non sappiamo neppure se dalla prossima settimana il Governo allenterà le misure del lockdown e di quanto, figuriamoci a settembre! Con tutti i soloni che continuano a ripeterci “Occhio che la bestia potrebbe tornare“.
C’è scorrettezza nei confronti del pubblico in tutto questo. C’è gente – poca, nonostante i numeri che vengono sparati – che ha già comprato i biglietti e che, vista la situazione si chiede come avere il rimborso e i signori Monza – ACI in primis – invece di rispondere e di mostrare cautela e responsabilità cosa fanno? Vendono e promettono che il GP d’Italia 2020 ci sarà e si svolgerà come sempre, con tutto il pubblico sulle tribune e la consueta invasione sul rettilineo la domenica pomeriggio. Evidentemente qualcuno vuole far cassa e poi, con calma, restituire i soldi, magari dicendo “Ti diamo un voucher per il 2021“. Non si fa così, non ci piace affatto. Ne stiamo vivendo già tante, troppe, da mesi. E questo atteggiamento è irresponsabile. Tutti vorremmo che il GP d’Italia e tutti i GP si svolgessero come sempre. Tutti vorremmo che il Covid-19 o coronavirus che dir si voglia non fosse mai esistito. Si può discutere sulla veridicità o meno dei numeri di contagi e morti, ma la situazione che stiamo vivendo è maledettamente reale. Non per ACI e Autodromo di Monza, evidentemente. Che l’8 maggio 2020 ha pubblicato il tweet (quello che vedete nella foto d’apertura), che poi è misteriosamente sparito. Peccato esistano gli screenshot, che i professionisti archiviano per poter informare i lettori. Ovvero, fare il nostro lavoro.
Barbara Premoli
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— Autodromo Nazionale Monza (@Autodromo_Monza) April 30, 2020