Destino beffardo, è proprio il caso di dirlo. Quando Roland Ratzenberger disse ai suoi genitori che voleva diventare un pilota di automobili, loro non erano d’accordo. Lui se ne andò di casa per seguire il suo sogno. Interruppe i rapporti con i propri cari, così avversi alla carriera che si era scelto. Iniziò un lungo peregrinare tra vari campionati in giro per il mondo. Un viaggio che lo portò sino in Giappone, dove ottenne buoni risultati.
Poi il ritorno in Europa. Le sirene ammalianti della F1. Il sogno di una vita che finalmente si avvera. Essere pilota del grande Circus. I rapporti con i genitori che si riallacciano poco a poco. Roland era tornato nella sua Austria, trovando casa a Salisburgo. Aveva la copia delle chiavi del nuovo appartamento da dare alla famiglia proprio quel weekend di Imola.
Purtroppo tutti sappiamo cosa successe. Quando aprirono la sua casa, i genitori trovarono moltissimi trofei sparsi per le stanze e capirono che il sogno del figlio non era follia, ma che era veramente bravo, rendendosi conto che avevano perso molte occasioni per festeggiare con lui. Una storia triste, nella tristezza del momento. La famiglia. Valore importantissimo. Lo capiamo noi in questi momenti difficili. Lottiamo sempre perché la famiglia resti il valore fondante della nostra vita. Ciao Roland.
Riccardo Turcato