Caro Ayrton, siamo arrivati a un altro 21 marzo, a un altro compleanno senza di te ma sempre con te. Saresti uno splendido 60enne e chissà cosa faresti ma, soprattutto, cosa penseresti di questo mondo, oggi. Non puoi crederci… Riesci a immaginare che questo 202o sia senza Formula 1? Che non sappiamo se e quando inizierà? Però in Australia hanno fatto andare tutti, per l’inizio di uno show che non è andato in scena, fermato da un virus che stava già impestando il mondo.
Lo sapevano tutti ma, sai, adesso è tutto molto peggio rispetto a quando correvi tu. Adesso il business viene prima di tutto in un modo inimmaginabile. Uno che ti sarebbe sicuramente piaciuto, Lewis Hamilton, ha avuto il coraggio di dirlo pubblicamente, in faccia a tutti. Ecco, nessun pilota di epoche diverse può essere paragonato a un altro, ma in questo io vi vedo molto simili: nel coraggio di parlare. Come in quel sabato a Imola, dopo la morte di Roland, quando tu parlavi con tutti e dicevi la tua. Lo spettacolo doveva andare avanti anche in Australia. Ma il coronavirus è riuscito a imporsi su tutto.
Siamo in ginocchio, tutti rinchiusi, non c’è più niente, andiamo in giro con mascherine e guanti, prima di uscire di casa per la spesa c’è il rito della vestizione come per voi piloti. La FIA e la F1 poi si sono dovute arrendere, costrette in un angolo anche dai team – proprio nella tua McLaren purtroppo ci sono stati dei casi di contagio ed è stato proprio il tuo team a dare il là a tutto dicendo “Ci ritiriamo dal GP“. Magari l’avesse fatto la Williams nel ’94…
Insomma, qui è un casino, si è fermato tutto e non abbiamo nemmeno la distrazione dello sport, del motorsport. E allora cosa si sono inventati? Una stagione di F1 virtuale, un videogioco in cui si sfideranno piloti e gamers professionisti. Un’iniziativa che a molti piacerà, ma non credo accontenterà quelli della nostra generazione, noi nati negli anni 60 e che siamo cresciuti con la vera Formula 1, con te e i piloti con cui lottavi in pista e con quelli che vi hanno seguiti. Caro Ayrton, nonostante il blocco, la preoccupazione, il dolore, gli impegni della vita e del lavoro, oggi sai cosa faccio? Prendo una delle mie VHS storiche conservate come un tesoro, mi ritaglio un paio d’ore e mi guardo una tua gara, una qualunque. Sarà il modo migliore per festeggiare con te il tuo compleanno. Tu intanto, se puoi, insegnami, insegnaci, a non avere paura. Fai tu un regalo a noi. Ne abbiamo un gran bisogno.
Barbara