“Formula 1 will introduce spending restrictions to make the sport fairer and more sustainable“. E’ da quando ho letto questa nuova regola sul budget cap che sono incavolato nero. EQUA. Non sopporto questa parola abbinata alla F1. Perché la F1 deve essere equa? Perché si deve introdurre nel grande Circus, noto posto frequentato da pescecani, quello che diceva de Coubertin? La F1 deve essere lotta, sfida tecnologica, invenzione, anche raggiro delle regole con interpretazioni dei tecnici, ma equa perché? Perché la nostra civiltà deve essere ultimamente impregnata di questo (falso) buonismo dove tutti devono per forza vincere. Dove tutti non devono perdere. Ma quando mai ci evolveremo più con questo modo di pensare?
Ma cosa vogliono fare i lor signori della F1? Le vergini? I santi? Ci credono persone con l’anello al naso? Equità… budget cap… Più possibilità per tutti. Il comunismo mi sembra sia già andato abbastanza male una volta, cosa vogliamo, metterlo anche nello sport? Ferrari o Mercedes, che sono Case automobilistiche che investono in ricerca e sviluppo, perché mai devono essere battute a priori per equità regolamentare? La cosa che mi irrita anche di più, poi, è il trionfalismo con cui il budget cap viene proposto.
“The aim is to deliver a more competitive championship that features a more level playing field, while ensuring the drive for creating unique and boundary-breaking technology and engineering remains.. For the first time ever, Formula 1 will introduce spending restrictions to make the sport fairer and more sustainable. A cost cap will be set at $175m per team, per year, and applies to anything that covers on-track performance – but excludes marketing costs, the salaries of drivers, and of the top three personnel at any team…”.
Equità, comunismo, però fuori dal budget cap ci sono gli stipendi dei piloti, i costi del marketing e gli stipendi delle prime tre cariche del team… Eh sì, perché vogliono fare i fighi e pulirsi l’anima con la parola EQUO, però cavolo vuoi mica che, che ne so, Christian Horner tanto per fare un nome, prenda quanto l’ingegnere di turno! Però è tutto bello, è tutto equo.
Secondo i lor signori della F1 basta calmierare e mantenere uguali per tutti i costi per rendere le gare più competitive. “Currently, the total spend of a Formula 1 team varies wildly, with a gulf of millions of dollars between the wealthiest teams and the rest“. La scoperta dell’acqua calda. E’ dal 1950 che ci sono team che spendono e altri meno e la F1 ancora è viva. Perché invece di avere motori assurdamente costosi, 25 gare, ali e alette di carbonio in ogni superficie, non si pensa a un regolamento più razionale, più diretto a quello che dovrebbe essere una F1, cioè velocità in pista e la smettiamo con questo finto green ecologico ibrido con tre motori all’anno che ha mandato i costi alle stelle?
“$175m. Some teams currently spend more than that over a season – though not necessarily all on performance. Other teams spend nowhere near that amount for all of their activities combined. The cost cap applies equally to all teams. “The cap covers expenditure that relates to car performance. It excludes all marketing costs, race driver fees and the costs of the team’s three highest paid personnel.”
Beh, certo lo sappiamo bene che molti team spendono vagonate di soldi per cose inutili. Servono 300 persone ai weekend di gara? Servono tecnici nelle sedi dei team nei weekend di gara che simulano tutto quello che succede in pista e controllano le TV sportive di tutto il mondo? Servono le mega hospitality? Quelle non rientrano nel budget cap… Eh no… sono marketing, non vorrai mica che il riccone di turno metta le chiappe su una panchina di legno e beva gazzosa! Meglio castelli da mille e una notte dove dentro spesso ci sono persone che, della gara in pista, magari non frega una beneamata mazza. Importante che i costi del marketing restino fuori dal budget cap ma che a rimetterci sia invece la ricerca sulle vetture.
La cosa che poi fa più ridere è che ci saranno tre differenti penalità nel caso si sfori il budget cap: “Once a breach has been identified, three forms of penalty are possible. The first is a financial penalty. The value of the fine will be determined on a case-by-case basis. The second is a minor sporting penalty which could be a combination of a reprimand, deduction of constructors and/or drivers points, a ban for a certain number of races, limitations on testing – both CFD and on-track – and/or a reduction of their cost cap. The third is the material sporting penalty, which is the most serious as it can involve all of the above plus exclusion from the World Championship.”
Sì, perché ormai già ci sono molti team, mettiamo che uno sfori il budget, che facciamo, lo escludiamo anche dal campionato e chi se ne frega dei contratti TV che vogliono un minimo di team iscritti? Guardate bene l’immagine di copertina e qui accanto. Quella coi soldi. Vedete bene dove sta l’assurdità di tutto questo discorso? Che i team continueranno a spendere quello che vorranno e anche di più in marketing e invece si troveranno con le mani legate per quanto riguarda la parte tecnica. Allora, siccome non siamo scemi, non serve che ci facciano mille storie con il nuovo regolamento tecnico che sarà il più bello mai esistito dal 1950 solo perché scritto da Ross Brawn. La verità è che si vuole portare passo passo la F1 verso un monomarca… Verso la sua morte e magari fare contenti altri, che stanno investendo meno, e con più visibilità sempre con di base un monomarca… La fusione tra F1 e Formula E sembra sempre più vicina… Diciamo 2025?
Riccardo Turcato