Ordine di arrivo del GP del Messico corretto che premia un ottimo Lewis Hamilton e una Mercedes perfetta che conquista la vittoria numero 100, confermandosi la macchina da battere. Riescono a fruttare perfettamente tutte le condizioni della pista guidati da un grande pilota.
Questo risultato non era così scontato vedendo i long run del venerdì. Dopo la prima fila tutta rossa di sabato, ha vinto Lewis Hamilton anche se la festa per il suo sesto Titolo è rinviata. Buona prestazione da parte della Ferrari, aiutata dalla stupidaggine e dall’incredibile errore commesso da Max Verstappen durante le qualifiche. Nonostante il pit stop al primo giro e aver corso l’intera gara con le gomme hard segnando anche degli ottimi riscontri cronometrici fino alla fine, ha concluso al sesto posto alle spalle del suo compagno di box. L’errore al via è figlio di quanto successo in qualifica. In gara sarebbe stato certamente nella lotta per la vittoria assieme ad Hamilton, Vettel, Bottas e Leclerc. Il monegasco purtroppo ha pagato l’errore al pit stop: quei 3”7 gli sono stati fatali per la lotta al podio. Quando fai un pit stop in più, i rischi di problemi e/o errori aumentano, così come è successo durante la sua seconda sosta.
Va in archivio un bel gran premio, molto combattuto e dai numerosi risvolti tattici. Quattro macchine racchiuse in appena 6” dopo 71 giri rappresenta un bel biglietto da visita per questa Formula 1, anche se queste gomme durano veramente troppo e, soprattutto, non c’è tutta questa differenza tra una mescola e l’altra. Ora si va ad Austin, dove potremo assistere a un’altra bella lotta, con la Mercedes che resta la vettura di riferimento.
Gian Carlo Minardi