Pierre Gasly è determinato a mettercela tutta, dopo essere stato allontanato dalla Red Bull e spostato in Toro Rosso al posto del promosso Alex Albon,a partire dal prossimo GP del Belgio, al rientro dalla pausa estiva. Notizie amare per il 23enne francese, anche se ha ancora una possibilità da giocarsi da qui a fine stagione. Secondo quanto riportato da RMC Sport, il suo manager ha detto che “adesso mostrerà il suo vero valore in un team che ama e con cui ha già dimostrato le sue capacità“. La brutalità del programma piloti della Red Bull è noto e adesso questa pressione sarà sul 23enne thailandese Albon, al debutto quest’anno in F1, che dovrà vedersela con il confronto con Max Verstappen. “E’ un gran salto nel vuoto, ma ho il costume da bagno“, ha detto Alex. L’ex-pilota e ora boss del GP d’Olanda Jan Lammers ha detto a De Telegraaf che la decisione della Red Bull non sorprende: “Da una parte è dura per Gasly, ma dall’altra la Red Bull ha ripetutamente detto che avrebbe dovuto fare di più. E’ comprensibile. Se il prossimo anno la Red Bull vuole diventare campione del mondo con Max, serve un pilota dello stesso livello di Daniel Ricciardo“.
Ma un altro pilota e addetto ai lavori olandese, Tom Coronel, pensa che il team stia correndo dei rischi con il rookie Albon: “Io avrei preso Kvyat. E’ come Nico Hulkenberg o Kevin Magnussen: bravo, veloce, esperto. E non ha niente da perdere. Questa decisione mette molta pressione su Albon. Ma forse, a differenza mia, loro hanno visto qualcosa in lui“. Per quanto riguarda Gasly, adesso deve mettere a frutto in Toro Rosso la sua esperienza di 38 GP in F1: “Mi spiace per Pierre“, ha detto l’ex-pilota di F1 Giedo van der Garde. “Ma mai mollare, amico, ritrova la fiducia e riprendi la forma dello scorso anno e sono certo che saprai dimostrare che hanno sbagliato“.
Dubbio: ma se ha davvero tutte queste capacità, perché Gasly non è riuscito a esprimerle in Red Bull? Forse per il peso psicologico del confronto diretto con Max Verstappen? O forse per rapporti difficili proprio con il team? Parole pesanti quelle del manager: “Mostrare il suo vero valore in un team che ama” implica che non ami quello in cui ha corso finora. Insomma, tanti elementi che non fanno certo di Pierre Gasly un pilota maturo e completo, ma che necessita ancora di gavetta. E forse anche di un manager con diverse capacità…
Redazione MotoriNoLimits