Anche quest’anno l’Hungaroring non ha smentito la sua fama, regalando una gara ricca di azione dall’inizio alla fine, con Lewis Lewis Hamilton e Max Verstappen a duellare per la vittoria, andata al campione della Mercedes, grazie a un lavoro di squadra e a una strategia perfetti. Una di quelle gare in cui dispiace che la vittoria vada a uno solo, perché Max Verstappen l’avrebbe strameritata, considerando l’intero weekend, in cui abbiamo visto una Red Bull che si è avvicinata alla Mercedes, regalandoci quel genere di battaglia che ci si aspetta dalla F1, quando non c’è un solo team a dominare. E crediamo che questa nuova situazione faccia piacere in primis alla Mercedes.
Verstappen ha preso subito il comando dalla pole, ma Hamilton ha movimentato le cose passando Valtteri Bottas alla curva 2 prima di mettersi alle calcagna dell’olandese. La Red Bull ha fatto fermare Verstappen per il pitstop sei giri prima di Hamilton e si è ritrovato con 6 secondi di vantaggio, entrambi sulle hard. Ma il bello doveva ancora venire. Hamilton si è messo all’inseguimento di Verstappen, con un attacco sfumato di un niente. Ha rallentato per raffreddare i freni, ma poi la Mercedes ha giocato il tutto per tutto facendolo rientrare per un secondo pitstop fuori programma, montando le medie. Lo stesso Hamilton non era certo della cosa, mettendo in dubbio la decisione via radio. Preoccupazioni rivelatesi poi inutili…
L’inglese è ripartito a caccia di Verstappen, che è stato costretto a restare fuori perché se avesse reagito alla sosta Mercedes sarebbe tornato in pista secondo. Per cui non aveva scelta se non far durare i pneumatici fino alla fine, ma a tre giri dalla fine Hamilton l’ha passato prendendo il comando. Coi pneumatici finiti, Verstappen ha dovuto fare il pitstop, uscendo alle spalle dell’inglese. Ha fatto subito il giro più veloce, che gli vale mezzo punto extra, e ha tagliato il traguardo a 17,7s, con Sebastian Vettel terzo dopo aver passato il compagno di squadra Charles Leclerc nelle fasi finali, ma a 61,4s dal vincitore (il monegasco a 65,2s, ultimo dei non doppiati).
Un’altra ottima gara per Carlos Sainz e la McLaren, quinti anche se doppiati, davanti alla Red Bull di Pierre Gasly e all’Alfa Romeo Racing di Kimi Raikkonen. Ottavo Valtteri Bottas, costretto a rientrare ai box nelle primissime fasi di gara dopo un contatto con Hamilton e Leclerc, con la McLaren di Lando Norris e la Toro Rosso di Alexander Albon a completare la top 10.
E adesso summer break (la FIA ha persino riproposto la sdraio di Alonso nel retro-podio…)! Ce n’è bisogno, per tutti. Anche se, come ha detto Vettel, sarà difficile staccare la spina del tutto: la Ferrari ha molto su cui riflettere, il podio e il quarto posto di oggi sono importanti in ottica punti e campionato, ovvio, ma il distacco è imbarazzante. Non da top team, ma da squadra di metà gruppo. Questi sono fatti, il cronometro non mente, e dice che la Red Bull va in vacanza con la consapevolezza di essere la seconda forza del Mondiale e di avere un pilota con una voglia di vincere e lottare pari solo a quella di Lewis Hamilton. Hanno davvero molto in comune i due…
Barbara Premoli