Silverstone entra di diritto tra i gran premi più combattuti della stagione, anche se purtroppo restano delle incognite legate a queste gomme. Cambiano le mescole, ma non cambiano i tempi sul giro, così come dimostra il miglior crono segnato da Hamilton, al 52° passaggio, con le hard, battendo il compagno che aveva appena montato le soft. Mercedes si conferma regina incontrastata della stagione, ma resto esterrefatto da questa situazione. Tutti i team (a eccezione di Ricciardo, Racing Point e Kubica) avevano portato solo un set di hard, sintomo che non rientravano nella strategia e invece si sono dimostrate determinanti al fine del risultato. Hamilton si è preso addirittura il lusso di firmare il miglior giro della gara.
Va in archivio una gara ricca di duelli a partire dalla sfida in casa tra Hamilton e Bottas nei primi giri, ma da cineteca è il sorpasso di Leclerc su Gasly, sia nella sua preparazione sia nell’esecuzione. Mi fa piacere il recupero del transalpino che, mi auguro, possa trovare costanza nei risultati. Dopo l’Austria, Verstappen e Leclerc ci hanno regalato un altro incredibile capitolo della loro personale sfida. Fortunatamente li hanno lasciati gareggiare. Il monegasco sta conquistando la supremazia all’interno del team, nonostante continuino a sbagliare le strategie nei suoi confronti, anche se il risultato finale non sarebbe cambiato. Questa Mercedes è decisamente superiore.
Silverstone sarà ricordata anche per l’ennesimo errore di Vettel, assolutamente indecifrabile. Nonostante il risultato finale, weekend positivo per Antonio Giovinazzi. La dinamica della sua uscita di pista mi porta a pensare che possa essere stato tradito da un problema tecnico. Dopo il punto conquistato in Austria, in qualifica era riuscito a stare davanti al suo compagno. Credo abbia trovato la via giusta.
Silverstone archivia il suo fine settimana con 351.000 spettatori. Numeri importanti che rappresentano un bello spot per tutto il motorsport. Stupenda la cornice di pubblico in un bel pomeriggio soleggiato. Mi auguro che i conti siano in positivo, poiché l’anno scorso, così come a Monza, avevano chiuso in rosso.
Gian Carlo Minardi