Detroit. Senna, alla terza vittoria consecutiva sul cittadino americano, e Prost dominano la gara. Stiamo parlando del 1988 e questa non è una novità:il duo McLaren, a bordo della MP4/4 motorizzata Honda, si aggiudicherà infatti 15 delle 16 gare del Mondiale.
Lo splendido ricordo #oldschoolf1 che vogliamo far riaffiorare dalla memoria di quel GP è il primo e meritatissimo punto nella storia della nostra Minardi che viene conquistato dopo 4 anni dall’esordio nel Mondiale. Lasciateci usare il termine “nostra” in quanto abbiamo portato, e portiamo ancora, il team faentino nel cuore. Oggi siamo abituati a un’orgia di punti, dal primo al decimo, che nemmeno fanno più notizia.
Se riavvolgiamo il nastro della storia, quando a prendere i punti erano solo i primi 6 classificati, per i team di seconda fascia (senza mancare di rispetto a nessuno) arrivare in zona punti era come vincere un Titolo. E in una stagione come quella del 1988 costituita da 18 team, dove i primi due posti erano praticamente quasi sempre prenotati dalla McLaren, con Ferrari, Benetton, March, Lotus e Williams a inseguire, capite che arrivare a punti era un’impresa storica da marchiare negli annali. Oggi chi fa più caso a un settimo, ottavo o decimo posto? Nessuno.
Sono passati 31 anni da quel 19 giugno 1988 a Detroit e siamo qui a scriverne. Secondo voi fra altri 30 anni saremo qui a discutere di un decimo posto? L’impresa di Pierluigi Martini ha doppio valore se pensiamo che il pilota italiano era rientrato nel Circus mondiale proprio a Detroit dopo che solo 7 giorni prima era a correre in F3000. Categoria in cui era sceso per maturare dopo che in F1 aveva esordito già nel 1985 ma era stato vittima dei tanti problemi di gioventù della monoposto faentina (provò anche a qualificarsi a Monza nel 1984 senza riuscirci quando fu chiamato a sostituire Ayrton Senna appiedato per una gara dal team inglese). Unico pilota di Gian Carlo nel 1985, su di lui, da parte di qualche media, erano ricadute colpe ingiuste quando invece il vero guaio risiedeva nei pochi km percorsi a causa dei continui problemi a motore e telaio. Ma Gian Carlo ha sempre avuto occhio per i bravi piloti, quindi Pierluigi, che aveva deciso di ricominciare daccapo la sua carriera, era rimasto nel suo radar.
L’italiano sostituisce Adrian Campos che ha lasciato il team dopo il GP di Montreal. Splendido 16° in prova, era stato anche 10° nelle libere del venerdì. In gara Martini eredita il sesto posto al 27° giro grazie al ritiro di Patrese. Tallonato da Caffi, si difende con il fare del campione consumato e, con il ritiro di Gugelmin su March, arriva perfino al quinto posto. Perderà questa posizione solo sul finale di gara contro un arrembante Palmer su Tyrrell, mentre pensa a gestire gomme e la M188. La posta in palio è troppo alta. Il punto che conquista vale oro. La Minardi entra nella storia della F1. La gloria era per pochi. La sfida immensa. Ecco perché siamo qui dopo 31 anni a raccontare tutto questo. In questo weekend, all’Historic Minardi Day in programma a Imola, è bene ricordare da dove, e con chi, tutto è cominciato.
Riccardo Turcato