Leggenda narra che nel medioevo, nel 999 D.C., ci fosse chi andava in giro gridando “1000 e non più 1000” convinto che il mondo si sarebbe fermato alla svolta del calendario. La F1 in Cina taglia il traguardo della 1000esima gara. A pensarci bene è un numero che fa venire i brividi. Al pari delle altre due gare classiche del motorpsort, la 500 Miglia di Indianapolis e la 24 Ore di Le Mans, la F1 ha saputo attraversare questi decenni barcamenandosi tra rivoluzioni tecniche, storiche e ambientali, crisi economico-finanziarie e geo-politiche. Molto, moltissimo lo dobbiamo a Bernie Ecclestone che a un certo punto ha saputo (anche per proprio interesse economico, inutile nasconderlo) mettere assieme il Circus iridato. Lo ha plasmato dandogli un’identità precisa nell’organizzazione dei weekend di gara, dei contratti con sponsor e circuiti.
Abbiamo avuto gli anni 50 con le lotte in pista tra i marchi già storici del motorsport. Ferrari, vera colonna vertebrale del campionato sempre presente, Maserati, Mercedes, Lancia, Bugatti tra i tanti.
Gli anni 60 hanno portato la rivoluzione del motore posteriore con l’arrivo dei primi team d’oltreManica garagisti o assemblatori come amava chiamarli il Drake, Enzo Ferrari. Le personalità di Brabham, unico a vincere il Titolo mondiale a bordo di una propria monoposto prodotta, o di Bruce McLaren. La tenacia di Frank Williams e il genio di Colin Chapman che ha rivoluzionato la F1 negli anni 70 grazie alle sue intuizioni aerodinamiche. Aerodinamica che dal 77 con l’effettuo-suolo comincerà a essere preponderante anche sulla meccanica stessa negli anni a venire. Abbiamo assistito alla vittoria della P34 in Svezia, unica 6 ruote di cui 4 all’anteriore a conquistare un GP iridato, ma anche alle prove più impensabili in pista, in una F1 non ancora schiva della progettazione al computer e delle gallerie del vento.
A fine anni 70 e per quasi tutti gli anni 80 sono arrivati i mostruosi motori turbo che hanno fatto innamorare di questo sport gli appassionati di tutto il mondo. I piloti dovevano domare belve assetate e inferocite in egual modo, che fossero le stradine del Principato di Montecarlo o i lunghi rettifili di Hockenheim. E’ a cavallo di queste due decadi che la F1 diventa fenomeno globale di massa.
Gli anni 90 ci hanno portato forse le vetture più belle in assoluto ma anche l’arrivo dell’elettronica che più o meno imbrigliata dai regolamenti non ha più lasciato le monoposto fino ai giorni nostri dove siamo passati ad agglomerati aerodinamici di carbonio in ogni centimetro utile uniti a motori turbo ibridi che si rifanno a una cultura green da cui sembra non potremo più smarcarci. In mezzo la F1 ha creato miti, storie di uomini che ogni fine settimana hanno voluto sfidare se stessi e il dio crono in cerca della gloria eterna. Ha saputo reagire alle tragedie umane scaturite dalla perdita di tantissimi piloti che rimpiangiamo sempre con molta tristezza. Ogni volta da queste tragedie la F1 ha imparato e ha migliorato gli standard di sicurezza che si sono riversati anche nelle vetture che guidiamo tutti i giorni.
La F1 è tutto questo e molto altro di più. Come è possibile racchiudere in una classifica le gare più belle? I sorpassi migliori? I migliori piloti? I migliori ingegneri? Le auto più belle? Per una volta ci prendiamo una pausa da questo voler catalogare tutto e festeggiamo la F1 a 360°. Nella F1 1000 vogliamo ricordare proprio loro, i piloti, e specialmente chi ha dato la vita per questo sport. Perché lo facevano per loro stessi sicuramente, ma anche per noi, che tramite le loro gesta abbiamo sognato e ci siamo sentiti meno soli in fine settimana che altrimenti sarebbero stati sicuramente più poveri di eroismo e gioia.
Per farlo utilizziamo la canzone di George Harrison, FASTER, scritta in memoria di Ronnie Peterson.
Chose a life in circuses
Jumped into the deepest end
Pushing himself to all extremes
Made it, people became his friend
Now they stood and noticed him
Wanted to be a part of it
Pulled out some poor machinery
So he worked ’til the pieces fit
The people were intrigued
His wife held back her fears
The headlines gave acclaim
He’d realized their dreams
Faster than a bullet from a gun
He is faster than everyone
Quicker than the blinking of an eye
Like a flash you could miss him going by
No one knows quite how he does it
But it’s true, they say
“He’s the master of going faster”
Now he moved into the space
That the special people share
Right on the edge of do or die
Where there is nothing left to spare
Still the crowds came pouring in
Some had hoped to see him fail
Filling their hearts with jealousies
Crazy people with love so frail
The people were intrigued
His wife held back her fears
The headlines gave acclaim
He’d realized their dreams
Faster than a bullet from a gun
He is faster than everyone
Quicker than the blinking of an eye
Like a flash you could miss him going by
No one knows quite how he does it
But it’s true, they say
“He’s the master of going faster”
No need to wonder why
His wife held back her fears
So few have even tried
To realize their dreams
Faster than a bullet from a gun
He is faster than everyone
Quicker than the blinking of an eye
Like a flash you could miss him going by
No one knows quite how he does it
But it’s true, they say
“He’s the master of going faster”
No one knows quite how he does it
But it’s true, they say
“He’s the master of going faster”
Sono gli uomini che alla fine hanno reso questo sport immortale. Piloti, tecnici, team manager, agitatori di uomini.
Unico peccato forse, lasciatecelo dire, è che questa millesima gara sia in Cina: sarà anche un location che simboleggia il guardare al futuro della F1, quanto questo sport abbia guadagnato mercato mondiale, ma quanto bello sarebbe stato fare la 1000esima gara in un tracciato ricco di storia come, tanto per citarne due, Monza o la stessa Silverstone da dove tutto è cominciato? Peccato, Liberty Media, hai perso una grande occasione.
Alla F1, invece, i nostri più grandi auguri, sono tante le 1000 gare fatte e tante in più quelle ancora da fare… A volte non capiamo certe scelte tecniche e regolamentari, ma la Formula 1 resta e resterà sempre la Formula 1.
Riccardo Turcato