Il secondo appuntamento del Mondiale di F1 2019 va in scena nel weekend in Bahrain, sulla pista di Sakhir. Si tratta di un percorso che si sviluppa su 5.412 metri che sarà da percorrere 57 volte. Famosa per i lunghi rettilinei e le frenate impegnative, la pista vede le due staccate più difficili alle curve 1 e 14.
La Scuderia Ferrari ha vinto in sei occasioni in Bahrain: il primo successo è arrivato nell’edizione inaugurale della gara grazie a Michael Schumacher, nel 2004, mentre nel 2007 e 2008 è stato Felipe Massa a conquistare il successo. Nel 2010 si è corsa l’unica edizione del GP sulla pista “endurance”, lunga 6.299 metri: a vincerla fu Fernando Alonso all’esordio con la Ferrari che raggiunse così in un ristretto club di vincitori al deutto Juan Manuel Fangio, Giancarlo Baghetti, Mario Andretti, Nigel Mansell e Kimi Raikkonen. Nelle ultime due stagioni la Ferrari ha vinto con Sebastian Vettel.
Sono previste due zone per l’utilizzo dell’ala mobile: una prima di curva 1 e l’altra nel tratto compreso fra le curve 10 e 11. La partenza è prevista alle 18.10 locali (17.10 CET), mentre le qualifiche sono sabato alle 18 (16 CET). Si tratta di una gara in notturna, anche se il tracciato sarà illuminato da un potente impianto che non farà rimpiangere la luce del sole. Le temperature della pista andranno scendendo man mano che la gara sarà in corso a causa del calare della notte. La Pirelli porterà le mescole C1, C2 e C3, ovvero le tre più dure realizzate per la stagione 2019.
Mattia Binotto, Team Principal: “Il GP del Bahrain è la seconda tappa di una stagione molto lunga e impegnativa. Rispetto alla pista australiana il circuito di Sakhir ha caratteristiche molto diverse, con trazione e frenata che sono elementi importanti. Credo che come squadra dobbiamo verificare in Bahrain di aver capito e gestito le aree di debolezza che in Australia, per tutta una serie di fattori, non ci hanno permesso di sfruttare appieno il potenziale della vettura. In Bahrain ci aspettiamo di poter vedere l’effetto delle correzioni che abbiamo apportato, anche se siamo consapevoli che i nostri avversari saranno ancora una volta molto forti. Detto questo, non vediamo l’ora di scendere in pista e confrontarci con loro”.
Sebastian Vettel #5: “Dal punto di vista del pilota, la pista del Bahrain a livello di difficoltà si può configurare come normale. Detto questo, non è sempre facile prendere il ritmo giusto nelle prove perché la pista è sporca di sabbia e spesso tira un forte vento. Quindi in molti casi ogni giro di pista è diverso dal precedente e questo può fare la differenza specie in qualifica: basta essere fuori dalla traiettoria ideale anche di pochi centimetri che le ruote iniziano a pattinare e si perdono irrimediabilmente dei decimi. Qui ogni errore si paga caro in termini di tempo: per la stessa ragione bisogna essere molto cauti nel portare i sorpassi, aspettando un piccolo errore del pilota davanti per provare a passargli davanti. I punti ideali per attaccare? Alla curva 1 e alla curva 14, dopo due lunghi rettilinei”.
Charles Leclerc #16: “Quella del Bahrain è una pista piuttosto tecnica dove spesso noi piloti incontriamo condizioni estreme. Per questo è interessante provare tante diverse configurazioni durante le prove libere così da essere preparati ad ogni evenienza. Si tratta di un tracciato sul quale mi piace molto guidare. Ho gareggiato qui in Formula 2 e ho raccolto subito delle soddisfazioni. Nella scorsa stagione è stata un po’ più dura ma ero solo agli esordi della mia carriera di Formula 1. Quest’anno non vedo l’ora di scendere in pista a Sakhir con la Ferrari: voglio portare a casa un buon risultato”.
Redazione MotoriNoLimits