“Se volete farmi un complimento, ditemi che non riuscite a capire quando sto tirando e quando no”, Alain Prost. 64 anni. No. Alain Prost non può avere 64 anni. Per noi ne ha ancora 30 o 35. Certi personaggi a cui sei legato quando sei giovane non invecchiano mai. Loro sono quelli là, non questi qua. Impossibile quando si vede Alain non pensare ad Ayrton Senna. Anche se Alain era già un grandissimo prima dell’arrivo del brasiliano in F1 è innegabile che i due siano uniti da un filo conduttore. “Andai io a prendere Ayrton all’aeroporto per la gara delle Mercedes nel nuovo tracciato rivisitato del Nurburgring. In macchina era tranquillo e amichevole, ma arrivati al tracciato cambiò. Si chiuse in se stesso e per la foga con cui condusse quella gara capii molte cose sugli anni a venire.”
I campioni si fiutano da subito. Ad Ayrton interessava solo di Alain. Forse solo Mansell aveva nel brasiliano un’attenzione simile, ma in occasioni specifiche. Gli altri non esistevano proprio. Per Ayrton, Alain era il migliore. Tralasciamo i mondiali 89 e 90 di cui tanto si è parlato e scritto. Cosa avrebbe vinto Alain senza Senna e viceversa? Oppure senza l’un l’altro i due si sarebbero spinti così nelle loro prestazioni? Non vi siete mai posti queste domande?
È un peccato che quando si parla dei grandi piloti della F1 spesso Alain non venga considerato nemmeno tra i primi cinque. Certo, non aveva una guida spettacolare come altri. Magari si prendeva un secondo in qualifica, ma poi in gara era lì, sempre li davanti. Non rischiava mai oltre al dovuto, ma era sempre là. La tara del pilota Prost l’ha data Senna a Imola con quel messaggio via radio dall’abitacolo. Era finita un’era, un’epoca resa grande da due piloti su tutti (non me ne vogliano splendidi protagonisti come Piquet o Mansell) che avevano legato le loro carriere a doppio filo e portato la F1 a un livello di popolarità mondiale senza pari.
Veloce quando serviva davvero, grandissima visione di gara, estrema cura per la meccanica delle sue auto, gran lavoratore e collaudatore. Ma anche abile politico nel spostare le gerarchie nel team, nel firmare contratti e nel farsi voler bene dal connazionale Balestre, l’allora presidente della FIA. Sì, caro Alain Prost, chi scrive non capiva, e ancora oggi non capisce riguardando le gare storiche, quando stavi tirando. Un suo grande pregio. 64 anni? Ma per favore, professor Prost. Tanti auguri!
Riccardo Turcato
Wishing the happiest of birthdays to four-time World Champion and absolute legend, @Prost_official!
Joyeux anniversaire Alain 🎂#RSspirit pic.twitter.com/2LTliZnjvS— Renault F1 Team (@RenaultF1Team) 24 febbraio 2019
#OnThisDay in 1955, @Prost_official was born. The rest is history!
Bon Anniversaire Prof. 🎂🇫🇷 pic.twitter.com/u26HGBjKs0
— McLaren (@McLarenF1) 24 febbraio 2019
199 Races
51 Wins
4 World Titles
1 Incredible CareerWishing you a very happy birthday, @Prost_official 🎉 pic.twitter.com/QdR3lKyYsB
— Formula 1 (@F1) 24 febbraio 2019