Delusi da Liberty Media e preoccupati per il futuro, i promoter delle gare di F1 stanno studiando nuove soluzioni per tentare di tagliare i costi. Di recente 16 dei 21 GP si sono uniti per formare la Formula One Promoters’ Association, minacciando di lasciare la F1 a causa della gestione degli americani, soprattutto per le tariffe richieste per le gare. Secondo il giornalista economico Christian Sylt, i circuiti stanno quindi pensando di iniziare a ridurre i costi da soli. In un articolo sull’Evening Standard, Sylt scrive che i promoter faranno gruppo per le coperture assicurative obbligatorie, anziché proseguire con le polizze individuali. Secondo una fonte attendibile, “Al momento le 21 gare hanno un contratto di copertura assicurativa individuale che costa una fortuna. La copertura è la stessa, quindi potrebbe e dovrebbe occuparsene per tutti un singolo broker a Londra, abbattendo in modo notevole i costi“.
Siamo convinti che se davvero gli organizzatori riusciranno a fare gruppo, si prospettano tempi duri per Liberty Media: l’unione fa la forza, da sempre, e Chase Carey e i suoi non hanno né l’esperienza né il carisma per imporsi e farsi rispettare, come invece aveva Bernie Ecclestone, che riusciva a imporre le sue regole ma ascoltando i singoli e, soprattutto, comprendendo l’importanza di avere in calendario eventi storici senza i quali la F1 non sarebbe più la stessa cosa e perderebbe valore, come spettacolo e come business.
Barbara Premoli