Mi rendo conto che scrivere il proprio pensiero sulla Formula E ormai è diventato come scrivere di politica con fazioni di follower che si schierano agguerrite a colpi di commenti. Sulla Formula E, come già scritto in precedenza, personalmente mi schiero nel mezzo. Sarà anche una decisione democristiana, per restare in paragone politico, come qualcuno ha asserito in un commento sotto il mio pezzo, però da questa idea almeno per il momento non mi smuovo.
Quello che invece ho capito senza dubbio alcuno dalla seconda gara corsa a Marrakech è che l’Attack Mode ha già depauperato il mio cuore da corsa. E’ piu forte di me. Vedere auto che, per poter usare piu potenza, escono dalla linea ideale di corsa per poi tagliare per riprendere la corda della curva è qualcosa che i miei occhi vorrebbero poter non vedere più. E’ un estetismo del motorsport che non si confà al mio modo di pensare alle corse.
Vi ricordate quando Mr Bernie Ecclestone in alcune sue boutades proponeva per la F1 scorciatoie nei circuiti, di allagare le piste ecc? Ecco, veniva preso per pazzo e mandato a quel paese da tutti. Ora queste cose le vediamo nella Formula E di Agag e guai a poter dire che è una cavolata. Il partito pro-Formula E si smuove e ci dice essere il futuro del motorsport. Serve per attirare i giovani. Serve per rendere le gare piu interessanti. Ecco. Come avviene in Formula 1 con il DRS, quando un campionato è costretto a introdurre una variabile esterna alla logica della monoposto per rendere lo “spettacolo” più interessante, vuol dire che c’è già un problema tecnico alla base.
Continuerò a seguire la Formula E per le ragioni già riportate nel link di cui sopra, ma non mi va assolutamente a genio dovermi aspettare in futuro monoposto che sparano bucce di banana dal posteriore o razzi congelanti come nei videogame solo perché, a causa delle batterie utilizzate, non si sa come riempire 45 minuti di gara. Ovviamente, al solito, quello sbagliato sono io… Alla prossima.
Riccardo Turcato