In Brasile poteva finalmente arrivare la prima vittoria di Max Verstappen e sarebbe stata memorabile. Ma a vincere è stato nuovamente lui, Lewis Hamilton, anche grazie alla follia di Esteban Ocon
che, doppiato, ha mandato in testacoda l’olandese mentre lo superava, permettendo al neo-campione di riprendere il comando della gara, che ha portato alla Mercedes il quinto Titolo Costruttori consecutivo, quello che Toto Wolff ha definito il più bello, perché il più combattuto.
Per Hamilton, la decima vittoria della stagione e la 72° in carriera, a meno 19 dal record di Michael Schumacher. E, altra cosa che farà discutere in questo weekend, per il gesto folle del francese della Force India, che l’anno prossimo sarà senza sedile in F1, solo 10 secondi di stop and go. Normale che Verstappen, che ha definito senza mezzi termini Ocon un idiota, fosse leggermente imbestialito a fine gara e abbia affrontato a muso duro il collega quando i due si sono trovati alla bilancia, ma non sono volati pugni e la cosa non è stata grave come il francese ha voluto lasciar intendere nelle interviste, in cui non ha nemmeno avuto il buon gusto – o l’intelligenza – di chiedere scusa. Anzi, per lui tutto assolutamente normale. Ma la scena di Verstappen ci ha riportati indietro di qualche decennio, a Schumacher e Coulthard, ma anche a Senna e Schumacher…
Un GP in cui non ci si è annoiati ed emozionante fino alla fine, con Kimi Raikkonen che è riuscito a tener dietro un arrembante Daniel Ricciardo, conquistando il terzo gradino del podio in quella che è stata la sua penultima gara con la Ferrari. Quinto Valtteri Bottas, seguito da un opaco Sebastian Vettel, che ha perso subito la seconda posizione al via e costretto poi a effettuare una seconda sosta, ma senza riuscire a rimontare e soprattutto a lottare per tenere aperto il Costruttori fino ad Abu Dhabi. Settimo un ottimo Charles Leclerc con la Sauber che, a dirla tutta, ha anche fatto da tappo a quello che sarà il suo compagno di squadra il prossimo anno: tanto si sarebbe fatto superare, quindi tanto valeva farlo subito. A chiudere la zona punti, le Haas di Romain Grosjean e Kevin Magnussen e la Force India di Sergio Perez.
Ultimo obiettivo per la Ferrari andato, ci si pensa l’anno prossimo, come hanno scritto i tifosi sui social. Delusione e anche rabbia, in una gara in cui abbiamo visto in Verstappen la grinta che avrebbe dovuto mostrare chi era in lotta ancora per il Costruttori e che invece è misteriosamente mancato, per colpa di un sensore, dei pneumatici o di chissà cosa. Ma che spettacolo quei duelli in pista. Su un circuito vero. E che soddisfazione rivedere Kimi su quel podio… un terzo posto meritato, nel suo 150° GP per la Ferrari.
Complimenti alla Mercedes, a tutti gli uomini e le donne che hanno portato a questo quinto Titolo. E complimenti a tutti gli uomini e le donne della Ferrari, che lavorando dietro le quinte ci hanno messo sangue, sudore e lacrime, se possibile quest’anno ancora di più. Meriterebbero un premio grosso come una casa. Anche se a loro sarebbe bastato un Titolo…
Barbara Premoli