Max Verstappen si è rifatto della delusione della pole persa vincendo per il secondo anno consecutivo il GP del Messico, con una gara perfetta. Sul podio con lui Sebastian Vettel
e Kimi Raikkonen, ma i riflettori sono tutti per Lewis Hamilton, quarto al traguardo ma che oggi conquista il quinto Titolo, a due GP dalla fine del campionato, diventando il terzo pilota a diventare cinque volte campione dopo Juan Manuel Fangio e Michael Schumacher.
Verstappen, come dicevamo, è stato perfetto: al via ha “bruciato” il compagno di squadra Daniel Ricciardo che era in pole e da quel momento la sua è stata una gara praticamente in solitario. Unico brivido nelle fasi finali, dopo l’ennesimo motore in fumo dell’australiano, all’ottavo ritiro stagionale.
Sebastian Vettel sapeva fin dall’inizio che le chance di tenere aperto il campionato erano minime e il secondo posto non è infatti bastato a fermare Hamilton, che ha superato con una manovra perfetta nel giro 39, accendendo le speranze in tutti i tifosi. Il tedesco ha ereditato la seconda posizione proprio da Ricciardo, costretto a parcheggiare la sua Red Bull dopo una fumata nel giro 62. L’ennesima doccia fredda e l’ennesimo urlo, forse oggi ancora più carico di frustrazione dopo la pole di ieri.
Terzo Kimi Raikkonen, al termine di una gara tranquilla ma che ha tolto la gioia del podio e dei festeggiamenti a Hamilton, seguito sotto la bandiera a scacchi da Valtteri Bottas. Sesto Nico Hulkenberg, che ha portato punti importanti alla Renault per il Costruttori nel giorno in cui Sainz si è ritirato e le Haas non sono arrivate a punti, con Charles Leclerc settimo, seguito dalla McLaren di Stoffel Vandoorne, alla sua migliore prestazione dell’anno. A chiudere la top 10 la Sauber di Marcus Ericsson e la Toro Rosso di Pierre Gasly, partito ultimo. A Max Verstappen va il merito di aver riportato la Red Bull sul gradino più alto del podio dall’Austria, anche se è consapevole di guidare una macchina a rischio-rottura: non si spiegherebbero altrimenti i team radio carichi di ansia dopo il ritiro di Ricciardo. Che a fine gara ha definito la situazione senza mezzi termini “uno schifo“, aggiungendo che non rilascerà più interviste fino al prossimo anno.
A fine gara, Vettel ha tagliato corto le interviste ed è andato a congratularsi con Hamilton. Adesso l’attenzione si sposta sull’ultimo obiettivo raggiungibile per la Ferrari, il Costruttori: Maurizio Arrivabene ha detto che ci si crede fino alla fine, ma i punti di distacco sono 55 e mancano due gare alla fine. Per ora godiamoci il presente, che è anche futuro: impressionante rivedere le immagini della carriera di Lewis Hamilton, ripensare a quando Ron Dennis ha puntato su quel bambino che da grande voleva correre e vincere con la McLaren…
E ancora più impressionante vedere quella stessa scintilla nel 21enne vincitore di oggi, alla quinta vittoria in carriera di chissà quante. Due grandi protagonisti di cui questa Formula 1 ha assolutamente bisogno, perché non si può passare un’ora a sentir parlare di fori sui cerchi, peraltro dichiarati legali dalla FIA e soprattutto non utilizzati nelle ultime due gare, come sottolineato dallo stesso Arrivabene. Onore ai vincitori e a chi lotta, il resto è dettaglio che non interessa agli appassionati. Ah, prima di lasciarvi, voi credete al caso? Quinto Titolo per Hamilton e quinta vittoria per Verstappen… uniti dal numero 5, che dice molto a chi ama la F1.
Barbara Premoli
Respect 🤜🤛 #MexicoGP 🇲🇽 #F1 pic.twitter.com/tC58vH3cjx
— Formula 1 (@F1) 28 ottobre 2018
Humility in victory, grace in defeat.
These are the attributes of great champions. 👏👏👏#MexicoGP 🇲🇽 #HiFive pic.twitter.com/kLoNVuEiFL
— Mercedes-AMG F1 (@MercedesAMGF1) 28 ottobre 2018