La Red Bull davanti a tutti anche nelle seconde libere del GP del Messico, con Max Verstappen che ha preceduto di 0.153s Daniel Ricciardo. Ma non è tutto oro quel che luccica, infatti a 10 minuti dalla fine della sessione un problema idraulico ha costretto l’olandese a parcheggiare la sua RB14. Adesso resta da vedere se serviranno nuove componenti della power unit, che farebbero scattare la conseguente penalità in griglia.
Terzo tempo di nuovo per la Renault di Carlos Sainz, a 1.2s dal leader e che ha preceduto di soli 0.001s la Ferrari di Sebastian Vettel, seguito dalla seconda R.S.18 di Nico Hulkenberg. Ma la Renault non è stata l’unica sorpresa della sessione, dato che il pilota della Toro Rosso Brendon Hartley – che vuole assolutamente essere confermato per il 2019 – ha chiuso al sesto posto, seguito a 0.039s da Lewis Hamilton, un po’ deluso dalle prestazioni della Mercedes in questa prima giornata, anche se sa che domenica gli basterà arrivare anche 7° per conquistare il quinto Titolo, indipendentemente dal risultato che farà Vettel.
Ottavo Kimi Raikkonen, davanti al connazionale Valtteri Bottas. A completare la top 10 la Force India di Sergio Perez, con il compagno di squadra Esteban Ocon – che nelle FP1 aveva lasciato il sedile a Nicholas Latifi – 11°. Come Ocon, nel pomeriggio sono entrati in azione il pilota della Sauber Charles Leclerc e quello della McLaren Fernando Alonso, che hanno chiuso rispettivamente in 13° e 19° posizione. Seconde libere difficili per Kevin Magnussen, ultimo dopo il 17° posto nelle FP1, a quasi 3 secondi da Verstappen.
Indipendentemente dal rischio-penalità che incombe, la competitività della Red Bull qui in Messico è un dato di fatto – almeno quanto i problemi legati alla power unit Renault, che colpiscono a fasi alterne l’olandese e l’australiano – e Ferrari e Mercedes dovranno lavorare parecchio per tentare di recuperare domani nelle terze libere e, soprattutto, in qualifica (qui gli orari).
Barbara Premoli