Nel venerdì delle prove libere del GP del Giappone, il Team Principal della Scuderia Ferrari Maurizio Arrivabene ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky Sport.
Sulla presenza nel cda della Juventus
Ci sono sempre stato, resto, nel senso che io da 6 anni faccio parte del board di Juventus, sono onorato di questa cosa, so che a giorni verrà presentata la lista all’assemblea degli azionisti con i nomi dei candidati per i prossimi tre anni nel Consiglio di Amministrazione e quindi spero di rimanere.
E’ vero che in tempi non sospetti hai detto che c’era un nuovo Ayrton Senna, parlando di Charles Leclerc?
Sì, è vero, però non facevo ancora questo lavoro, ma è vero. Secondo me Leclerc sa prendersi le sue responsabilità. Vi faccio un esempio, raccontandovi un episodio: quando è mancato il padre, me lo sono ritrovato sull’aereo, sul nostro charter, per partire per un Gran Premio. L’ho guardato e gli ho chiesto: “Tu cosa fai qua?”. Mi ha risposto: “Io devo vincere questa gara. Poi torno e seppellirò mio padre”. Se un ragazzo riesce a resistere a questo tipo di pressione e a concentrarsi sulla gara, che cos’è un Gran Premio di F1 rispetto a questo?
Si parla molto di questi sensori e di una batteria irregolare
Innanzitutto la Ferrari è regolare, lo è oggi e lo era all’inizio della stagione. Per quanto riguarda la questione dei due sensori, questo progetto è complesso ma è una proprietà intellettuale della Ferrari. Se oggi tutto il paddock sa che la FIA ci ha richiesto, e di comune accordo, per andargli incontro, abbiamo accettato di mettere il secondo sensore, mi auguro che un domani un progetto che è una proprietà intellettuale nostra non venga conosciuto da tutto il paddock. Perché quello sarebbe veramente grave.
Sul Mondiale
Mancano ancora cinque gare alla fine, è vero e non si può negare che nelle ultime cinque gare ci siano stati dei problemi. Come ho già spiegato in tempi non sospetti, ci sono gare in cui la nostra macchina è molto forte, altre gare dove te la giochi con Mercedes e su circuiti come questo, che necessitano di un carico molto alto, ci sono dei problemi. In quelli dove te la giochi, per mille ragioni non siamo riusciti a portare a casa i punti che volevamo. Partiamo dalla nuvola di Fantozzi che è la più facile. Lì la cosa si identifica con una parola sola, la lascio immaginare a tutti e non è capitato solo in Ungheria. Poi ci sono state delle imperfezioni, alcune mancanze. Detto questo, mediamente sono stati più forti loro. Non è tanto vedere che cosa hanno fatto gli altri, devi guardare dentro casa tua e capire perché tu non hai fatto diversamente. Si parla tanto della performance dei piloti, dal momento in cui anni fa Vettel era a -31 punti e poi c’è stato quel recupero pazzesco, era un anno in cui poteva permettersi di fare quello che voleva, è normale che hai anche un altro spirito e un’altra carica, come Hamilton adesso. Ciò non toglie nulla ad Hamilton che è un grande pilota.
La macchina ideale
La macchina ideale è quella che deve ancora arrivare, già altre volte ho detto che la macchina ideale e l’obiettivo che dobbiamo avere è quello della macchina del 2002 e del 2004, una macchina dominante ti permette degli errori, una macchina forte ti permette di lottare più o meno ad armi pari con i tuoi avversari più forti. Come finisce il Mondiale? Se fosse per me il Mondiale finirebbe con una Ferrari vincente, bisogna essere realisti, abbiamo cinquanta punti da recuperare, questa non sarà una gara facile, ma arrendersi oggi è sbagliato, devi comunque lavorare in modo dignitoso ma altrettanto focalizzato. Non devi mollare mai, non devi mollare mai.
Redazione MotoriNoLimits