Leggendo l’ultima di Liberty Media abbiamo sorriso, perché spesso ci propongono pubblicità e la nostra risposta è sempre la stessa: no a giochi e scommesse, per linea editoriale, a nessuna cifra, perché regolarmente gli dici di no e loro vanno al rialzo. Qui da noi non attacca. Ebbene, i padroni della F1 non la pensano così e hanno scatenato un bel polverone tra addetti ai lavori e appassionati, comunicando di aver siglato un accordo che prevede pubblicità di scommesse durante i GP. Un accordo di cinque anni per la “modica” cifra di 100 milioni di dollari, secondo quanto svelato sulle pagine del Financial Times. E pensate che Bernie Ecclestone per 40 anni aveva fermamente rifiutato qualunque legame con il mondo del gioco d’azzardo e delle scommesse.
L’accordo prevede la presenza degli sponsor anche su cartelloni luminosi a bordo pista e grafica in TV, inclusi possibili quote in diretta sulla gara stessa. Il managing Director delle operazioni commerciali F1 Sean Bratches ha detto al Financial Times che accordi come questo aumentano le entrate ai team e, quindi, dovrebbero migliorare lo spettacolo per il pubblico (noi non riusciamo a vederci una connessione logica, e voi?). Ma i fans non sono assolutamente d’accordo e da ieri stanno scaricando tutta la loro contrarietà sui social. Qualcuno pensa che a Liberty Media interessi qualcosa di cosa pensano i tifosi? E comunque, standing ovation per l’ipocrisia di chi tira i fili di questa cosa che tutto è tranne che sport e Formula 1: via le grid girls perché contro la morale (scelta che peraltro ha tolto lavoro a modelle consenzienti e maggiorenni e che evidentemente qualcuno vedeva come pornostar sul set di un film e non ragazze sulla griglia accanto alle macchine…), ma sì alle scommesse. Eh già, ma le scommesse portano soldi. Forse se le grid girls fossero state prostitute e avessero portato soldi alle casse di Liberty Media a quel punto sarebbero andate benone, anzi magari ne mettevano pure di più. Ah, però al posto delle grid girls ci hanno messo i bambini, che così crescono bene, con sani principi. Orgogliosi di condividere la linea di pensiero di Bernie Ecclestone, che la F1 l’ha creata e – ne siamo sempre più convinti – venduta alle persone sbagliate. Scommettiamo che tutto questo non durerà a lungo?
Barbara Premoli