“Una Formula 1 senza Monza non è nemmeno ipotizzabile“: queste le parole del vicepremier e ministro degli Interni Matteo Salvini a Monza per assistere alle qualifiche del GP d’Italia, ospite Ferrari. “Monza significa identità, passione, sport, economia, business. Abbiamo combattuto per anni quando rischiava di sparire il GP e adesso combatteremo perché in futuro ci siano condizioni ancora migliori. E poi è un indotto non indifferente, posti di lavoro. È la storia e la F1 senza Monza non esiste“. Per quanto riguarda il rinnovo del contratto fino al 2022, anno del centenario, Salvini non ha dubbi: “Noi ci siamo. C’eravamo prima come Comune e Regione, ora abbiamo l’onere e l’onore di essere al Governo e sappiamo tutti che il Governo ci tiene“.
D’accordo sull’importanza del GP d’Italia a Monza anche Luigi Di Maio, che su Instagram ha però parlato anche di Imola, indicandola come possibile sede del GP d’Europa. “Bene Salvini. Anzi benissimo”, ha commentato a fine giornata Geronimo La Russa, presidente dell’Automobile Club Milano, promotore del Gran Premio d’Italia. “Il forte asse creatosi tra Governo, Regione Lombardia e Automobile Club Italia ci fanno guardare al futuro con grande ottimismo. Il gioco di squadra tra istituzioni permetterà che Monza resti anche in futuro il Tempio della Velocità mondiale”.
Sacrosanto sottolineare l’importanza che Monza continui a essere la sede del GP d’Italia, che si inizi a parlare di rinnovo del contratto e magari anche di dove trovare concretamente i soldi richiesti da Liberty Media – che tiene sì alla tradizione e non è insensibile alla storia, ma è anche molto più business della precedente gestione di Bernie Ecclestone. Altrettanto bello sarebbe per tutti gli appassionati che la Formula 1 tornasse a Imola, un circuito che merita, con grandi opere di ristrutturazone in corso e tanta tradizione e storia. Ma, anche se sappiamo bene quanto peso abbia in trattative di un certo livello, non ci piace proprio quando la politica approfitta di un evento mondiale per fare passerella – e ne abbiamo visti tanti in tanti anni, di tutti i colori e di tutti i partiti piombare in massa, specie la domenica, con le loro auto blu e scorte nel paddock. Per noi lo sport, la Formula 1 non hanno e non devono avere colore. Punto. Che poi uno indossi bermuda e berretto o il doppiopetto ci lascia del tutto indifferenti. Guardiamo ad altro. Ai risultati concreti, impegnandoci dando voce a tutti come abbiamo fatto in occasione del precedente e combattutissimo rinnovo. E speriamo che questa volta sia meno faticoso!
Barbara Premoli