Il tempo corre. In Formula 1 anche più veloce che altrove. Siamo già al gran premio nazionale di Monza e, mentre guardiamo il cielo serale, realizziamo che ci stiamo ormai lasciando alle spalle la maggior parte dell’estate con le giornate che iniziano ad accorciarsi sempre di più. Monza è sempre un punto di snodo della stagione specialmente per il mercato piloti. La scelta di passare in Renault di Ricciardo, quella di lasciare la F1 di Alonso e il fallimento della Force India hanno portato un fermento di trattative come non si vedeva da anni. Anche questa volta, come facciamo spesso tra queste righe, vogliamo però riavvolgere il nastro dei ricordi e prestare la nostra attenzione al 1984.
Perché il 1984? Perché è l’anno in cui gli appassionati italiani di F1 non hanno mai potuto vedere all’opera in Italia l’allora astro nascente Ayrton Senna. A inizio anno Ayrton non si qualifica per il GP di San Marino subendo la lotta tecnico/economica tra la Toleman (che voleva passare alla Michelin) e il fornitore di gomme Pirelli. Il venerdì non gira per mancanza di gomme. Il sabato un problema al motore non gli permette di ottenere un tempo valido per qualificarsi. Prima e unica incredibile non qualificazione in carriere per il brasiliano. A Monza, sempre nel 1984, proprio come oggi, il mercato piloti è in fermento.
Ayrton firma fino al 1986 per la Toleman ma ha una clausola nel contratto: può pagarsi la chiusura dello stesso con una penale di 100mila dollari se non avesse ritenuto il team in buone condizioni tecniche in prospettiva futura. A essere onesti dobbiamo dire che la Toleman Hart guidata da Ayrton quell’anno era una buona monoposto, non per competere per il Nondiale, ma aveva dato al brasiliano la possibilità di lottare per la vittoria a Montecarlo e per i podii. L’aveva scelta per questo a inizio anno. Un team senza troppi riflettori puntati addosso, tecnicamente valido e in grado di seguirlo nella sua crescita. Ayrton però fin da giovane ci ha sempre visto lungo su aspetti tecnici e politici.
Fiuta infatti che con il ritiro della Michelin a fine stagione (Michelin che iniziò a gommare la Toleman dal GP dopo Imola) il team inglese non avrebbe avuto possibilità di avere i pneumatici Goodyear per il 1985 e non sarebbe ritornato alle Pirelli con cui la frattura era insanabile. Avviò quindi contatti con il team Lotus di Peter Warr già da luglio e raggiunse l’accordo per correre con loro dal 1985 al GP d’Olanda. Purtroppo per Ayrton la cosa si venne a sapere prima che lui, come da accordi contrattuali, si pagasse la penale per rescindere il contratto. Hawkridge, team manager della Toleman, saputo del fatto decise quindi di sospendere Senna per il GP d’Italia, rimpiazzandolo con Johansson.
Negli anni a seguire Hawkridge ha avuto modo di dichiarare: “Senna, se pensava che per maturare di più come pilota doveva cambiare team… aveva tutto il diritto di farlo. Ma si comportò male con noi. Volevo dargli una lezione e fargli capire che tutto nella vita ha un prezzo. L’unico modo per farglielo capire era impedirgli di fare quello che amava di più. Correre”.
Raccontano le cronache dell’epoca che Senna si presentò ai box di Monza con un legale e distribuì personalmente in sala stampa un comunicato ai giornalisti in cui ribatteva punto per punto alle accuse della Toleman. “E’ destino che il pubblico italiano non debba vedermi all’opera. A Imola per un motivo e qui a Monza per un altro, non ho potuto far vedere agli intenditori di sport automobilistico quanto valgo.”
La diatriba durò solo per quel weekend e Ayrton tornò alla guida già dal GP successivo, ottenendo anche un altro podio (oltre a Monaco e Brands Hatch), nella gara conclusiva del mondiale in Portogallo. Il team Toleman invece nel 1985 si ritirò dalla F1. Senna ci aveva visto giusto. La Goodyear non volle fornire loro le gomme. Ai test pre stagione del 1985 vennero utilizzati dei pneumatici Michelin rimasti nelle factory e alcuni set di Pirelli ricevute grazie all’intervento di Ferrari. Il team venne rilevato dalla Benetton che iscrisse la vettura dal GP di Montecarlo… ma questo è un altro capitolo.
Degno di nota in questa storia va ricordato l’esordio nei GP con la Toleman quel weekend di Monza 1984 del nostro Pierluigi Martini. Purtroppo non si qualificò ma la strada era tracciata. A rileggere quanti sponsor italiani lo sostennero per l’esordio – Candy,S egrafredo, +I, Amati – fa pensare a come siamo messi male oggi con ancora nessun italiano alla partenza del nostro gran premio di casa. Non dobbiamo mai smettere di farci l’abitudine.
Riccardo Turcato