Le righe che seguono possono anche risultare strane essendo questo articolo fatto per essere letto online, sui social e condiviso tramite essi. Però devo condividere con voi lettori un pensiero. Domenica mi è capitato di non poter seguire la gara in diretta. L’ho registrata e guardata due ore dopo nel più totale ritiro monastico da news e social per non sapere chi avesse vinto e cosa fosse successo. I social, proprio loro. Avendo visto la gara praticamente in differita, non ho seguito il GP live su Twitter come normalmente faccio e devo dire che, come lo definiscono gli inglesi, questa cosa è stata una vera e propria “wake up call”. Sì, perché ho trovato la F1 senza social, al tempo dei social, migliore. Niente news e informazioni a flusso continuo che a volte, diciamocelo, sono anche inutili e provenienti anche dagli stessi team. Niente distrazioni. Niente info su microsettori fucsia, usura di pneumatici, meme, gif e chi più ne ha e più ne metta. Sappiamo bene che queste cose appaiono di continuo nella timeline di Twitter & Co.
Niente commenti a getto non ponderati che spesso possono creare fraintendimenti. Questo ultimo punto è stato secondo me è stato il vero valore aggiunto. A fine gara ho poi recuperato le informazioni che mi servivano da giornalisti e testate di fiducia. In questo calderone di social o no social, perché no, ovviamente mi ci metto anch’io in primo piano in quanto sono consapevole a volte di abusare di troppi tweet in diretta.
Come dicevo prima, domenica è stata la sveglia che mi ha fatto riflettere su questo e su quanto a volte, presi dalla foga di dire la nostra, di arrivare prima, di saperla più lunga perfino di chi guida, ci perdiamo in realtà l’essenza della gara stessa. Social o no social? Social ovviamente, perché i buoni motivi per usarli non mancano. Però forse con meno foga. Già ci pensa chi racconta le gare in TV a travisare quello che succede. Se poi siamo continuamente distratti, rischiamo di perdere l’essenza della gara che è fatta di piloti, macchine e azioni in pista. E voi che cosa ne pensate?
Riccardo Turcato