Sapete quanto teniamo da sempre alla sicurezza, su strada e nelle corse, in qualunque categoria, dalla F1 alle serie cosiddette minori. La lettera di Paolo Alberto Necchi spalanca una porta sul mondo dei kart, cosa che se possibile colpisce ancora di più se si considera che nella categoria 60 Mini corrono bambini. Sua figlia Sofia ha rischiato parecchio nel weekend: fortunatamente sta bene, ma scoperchiare questa pentola forse può servire a fare in modo che certi episodi non si ripetano. E soprattutto serve a far sapere a molti – anche a chi non segue il kart – cosa succede lontano dai riflettori e dalle telecamere. Le corse sono pericolose, si sa, ma quando in gioco c’è la vita dei bambini forse è il caso di farsi un esame di coscienza e trovare rapidamente delle soluzioni, e rendere noti i fatti è il primo passo. Secondo noi anche l’ACI dovrebbe intervenire. Ricevuta la lettera, abbiamo quindi deciso di pubblicarla integralmente, dando come si conviene diritto di replica alle parti coinvolte.
Barbara Premoli
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“VERGOGNA! Scrivo ora a mente fredda dopo aver valutato attentamente quanto accaduto. Ieri durante una delle manche della gara 60 Mini a Siena (Campionato Italiano) mia figlia Sofia è stata vittima di un incidente che accende i riflettori su una situazione che non può passare inosservata. I punti su cui occorre fare chiarezza sono due: la professionalità del personale che deve sovrintendere il corretto svolgimento delle gare e le responsabilità di piloti e relativi entourage. Inizio parlando dei primi. Come spesso accaduto in 20 anni di gare ho nuovamente potuto toccare con mano la superficialità di molti addetti ai lavori anche in circostanze in cui la sicurezza dovrebbe avere la priorità su tutto e su tutti. Già nelle qualifiche del venerdì si era assistito a qualcosa di inaccettabile con un gruppo non meno di 20 piloti che a tre minuti dalla fine della sessione ostruivano l’intera pista schierandosi “in stormo” in attesa di un pilota che tirasse il gruppo per fare il tempo. Un comportamento gravemente antisportivo e pericoloso che lede il regolare svolgimento della qualifica. Malgrado questo tipo di circostanza nessun provvedimento è stato preso nei confronti dei piloti (nemmeno un richiamo verbale).
VERGOGNA! Nella prima manche del sabato un incidente ha coinvolto due piloti con un capottamento e un pilota ferito dopo solo una curva dallo start. La reazione del Direttore di Prova è stato dichiarare il regime di slow mentre si soccorreva il pilota ferito. Sarebbe stato più sensato fermare subito la gara per consentire i soccorsi in piena sicurezza e non ridurre una gara di 12 giri a 6 con ulteriori rischi per i piloti che di fatto si sono visti costretti a lottare per il risultato nel 50% dei giri disponibili.
VERGOGNA! Nella terza manche della giornata poi mia figlia alla fine del sesto giro (metà gara) è stata spedita fuori pista da un avversario, impattando violentemente e perdendo conoscenza. Successivamente con i soccorritori a bordo pista insieme a molte altre persone accorse (tra cui ovviamente il sottoscritto) è stato dato regime di slow per poi ridare bandiera verde con ancora i soccorsi in corso. Un’azione da CRIMINALI che ha messo a repentaglio ulteriormente la sicurezza del ferito, dei soccorritori e delle altre persone che erano sul posto. Questi sono solo i tre episodi più eclatanti di un weekend dove la Direzione Gara ha dimostrato di essere “senza palle” e senza capacità di gestire situazioni palesemente critiche. I 10 secondi di penalità inflitti al pilota colpevole per un incidente simile da l’idea che lo spirito educativo che dovrebbe regnare sovrano non è minimamente nella mente di chi dovrebbe sovrintendere le regole di comportamento in pista.
Non è ammissibile che si trascuri la sicurezza in uno sport così pericoloso soprattutto quando in pista ci sono dei bambini. Mi sono sempre chiesto a cosa servano i sermoni nei briefing quando poi non si usa il polso di ferro a fronte di certe azioni. Chi è quel folle che ha fatto correre il pilota ferito nella manche della mattina anche nelle manche successive quando io l’ho visto personalmente non riuscire a fare mezzo passo a piedi al bar se non piangendo per il male e venendo poi portato a spalla sino alla tenda del suo team dal padre di un compagno di team di mia figlia? Si avete capito bene, aiutato da un estraneo mentre a pochi metri c’erano i membri del suo team. Ma come si fa? Ma non provate vergogna? Non vi rendete conto che state giocando con la salute altrui e soprattutto dei bambini?
Con questo apro il secondo tema, forse quello più grave. La 60 Mini è una categoria di pazzi insensati le cui vittime assolute sono proprio i bambini circondati troppo spesso da genitori totalmente idioti che li spingono a fare cose che non sono pronti a fare e da team manager che per soldi venderebbero l’anima al diavolo. Ovviamente non sono tutti così ma nel paddock sono la maggioranza e questo è gravemente PERICOLOSO. Io questo inverno per un semplice contatto pancia contro pancia di mia figlia a un avversario dell’X30 durante i test mi sono preso la briga di chiedere scusa di persona al bambino e al padre. Ricordatevi che lo sport è sacrificio, rispetto, fatica e soddisfazioni per i successi ottenuti non per i budget più eclatanti o per la furbata del secolo.
VERGOGNATEVI di giocare con la salute dei bambini e di illuderli per i vostri interessi. State sereni, godetevi lo sport, i vostri figli e fatevi un esame di coscienza perché così facendo non educherete nulla e nessuno. Se scaricate su dei bambini le vostre frustrazioni o giocate a fare gli sceriffi in Direzione Gara ricordate che nulla siete e nulla rimarrete. Nella foto che vedete c’è una bambina che si impegna per emergere e il suo meccanico che le insegna le regole fondamentali di guida e di comportamento. Prendete spunto da entrambi.
Paolo Alberto Necchi