A differenza della settimana precedente, negli ultimi quattro giorni di test a Barcellona il clima è stato decisamente più clemente, permettendo ai piloti di coprire un gran numero di chilometri. Il dato più importante che salta all’occhio è proprio l’affidabilità raggiunta dai team – a eccezione della McLaren – e dal compattamento del gruppo. Si prospetta un inizio di stagione con qualche cambiamento sulla griglia.
La sorpresa più importane arriva dalla Toro Rosso che, lasciando da parte i riscontri cronometrici, ha coperto molti giri a dimostrazione che il connubio telaio-motore Honda funziona. Riscontri positivi sono arrivati anche sul fronte Renault: Hulkenberg e Sainz hanno messo a segno prestazioni interessanti preparandosi a compiere un bel balzo in avanti in classifica.
Impressionante il passo di Hamilton e Bottas al volante della Mercedes che hanno lavorato principalmente con le mescole medium: nella sola giornata conclusiva hanno superato le 200 tornate arrivando a coprire la distanza di quasi un’intera stagione nelle due sessioni (4.841 km).
Stando alle indicazioni fornite dalla Pirelli possiamo avere un’indicazione del potenziale delle vetture, anche se resta l’incognita del quantitativo di benzina a bordo. Il fornitore di pneumatici ha dichiarato un gap tra Hypersoft e Medium di 2”5 (Medium-Soft 0,8 dec –> Soft-Supersoft 0,4 dec –> Superfoft-Ultrasoft 0,6dec –> Ultrasoft-Hypersoft 0,7). Sulla base dell’ 1’18”8 segnato da Bottas con le medium, la W09 potrebbe fermare il cronometro sull’1.16 basso, contro l’ 1’17”1 segnato da Vettel e 1’17”2 da Raikkonen con le mescole Pink hypersoft e in questo gioco dei numeri bisogna tenere in forte considerazione anche alla Red Bull.
Tra quindici giorni a Melbourne i team saranno costretti a scoprire le carte e il mosaico coi distacchi reali verrà fuori. Sarà una stagione intensa e molto tattica non solamente sul fronte gomme, ma anche sulla gestione delle power unit. Qualcuno potrebbe sacrificare dei posti sulla griglia, pagando penalizzazione per l’utilizzo di un numero maggiore di power-unit rispetto alle tre unità previste da regolamento.
Discorso a parte merita McLaren che, nonostante le temperature miti e persino fredde nella prima sessione, ha accusato diversi problemi di surriscaldamento arrivando a sostituire due power unit. Il crono di 1’17”7 segnato da Fernando Alonso l’ultimo giorno è un buon tempo, ma arrivato quasi certamente con poco carico di benzina a bordo e un motore fresco. Segnali poco felici anche in casa Williams dove per il momento i due giovani non stanno dando le risposte che il team si aspetta con Sirotkin che sta mettendo pressione a Stroll, anche se Robert Kubica si sta dimostrando il più performante dei tre. Rispetto alle ultime due stagioni la Force India sembra in ritardo, mentre dalla Sauber non sono arrivati quei segnali di ripresa che ci poteva aspettare dopo un 2017 disastroso.
Gian Carlo Minardi