In Azerbaijan, su un circuito inadatto a ospitare un GP di F1, gli errori dei piloti e l’impreparazione dei commissari di percorso hanno reso spettacolare
una corsa fino all’ultima curva dell’ultimo giro, tra safety car e bandiere rosse, come dimostra una classifica che ha visto al 1° e 2° posto due piloti che a inizio gara si trovavano in fondo.
I commissari sportivi hanno giustamente penalizzato la reazione di Sebastian Vettel che ha colpito Lewis Hamilton, frutto però di un errore voluto da parte del britannico che a mio parere non ha rispettato il regolamento rallentando eccessivamente al momento della ripartenza della corsa dopo la safety car. Dalle riprese in TV la distanza tra la sua Mercedes e la vettura di sicurezza mi sembrava decisamente superiore alle dieci macchine previste. Considerando anche il problema a Lewis, lo stop and go di 10 secondi è stato fatale al tedesco della Ferrari che si porta a casa un risultato comunque prezioso in ottica campionato poiché è riuscito a stare davanti al diretto avversario su una pista decisamente favorevole ai motori Mercedes come hanno dimostrato le prestazioni di Force India e Williams.
La Ferrari, e Sebastian Vettel, dovranno essere abili a battere la concorrenza anche sul lato psicologico, tallone d’Achille di Hamilton, soprattutto su quei circuiti in cui la Mercedes si dimostrerà superiore dal lato tecnico, come in questo weekend. Il risultato della qualifica parla da sé. Degno di nota il terzo posto di Lance Stroll che fino agli ultimi metri ha assaporato il profumo della seconda posizione. Un risultato comunque importantissimo per un pilota che è stato bersagliato da numerose critiche e che in una gara difficile non ha commesso errori. Si tratta di un risultato importante anche per i colori italiani poiché il canadese è partito proprio dal Campionato Italiano di Formula 4.