Sebastian Vettel difende la sua scelta di stare lontano dai social. Il tedesco della Ferrari tiene moltissimo alla privacy, solo di rado viene fotografato con moglie e figli e non ha profili sui social media, che si tratti di Facebook, Instagram o Twitter. “Non capisco perché si debba continuamente dire a tutti quello che state facendo, dove siete, con chi siete“, ha detto all’emittente tedesca RTL. “Io semplicemente non ne sento il bisogno, ma allo stesso tempo non critico chi parla di continuo di se stesso. Penso di essere cresciuto in una generazione che si vergognava quando gli facevano foto o si vedeva fotografato“.
Ma il 29enne campione ritiene anche l’attuale trend di chiedere selfie con persone famose stia prendendo una piega che va al di là della reale interazione umana. “La gente arriva e dice ‘Possiamo fare una foto?’ e se ne va immediatamente. A volte sono io a chiedere che cosa ci faranno con la foto e spesso la risposta è ‘Non ne ho idea’. L’altro giorno uno ha detto che gli serviva una foto per dimostrare ai suoi amici che effettivamente mi aveva incontrato. Ho detto ‘Non puoi essere un amico affidabile se non ti credono”‘. Devo ammettere che per me conta molto di più stringere la mano a qualcuno e poi condividere l’esperienza di averlo incontrato“.
In un mondo in cui si è sempre più schiavi dei social e spesso ci si ritrova a doverli usare per forza, troviamo l’atteggiamento di Vettel encomiabile: perché lui potrebbe benissimo stare al gioco degli altri e avere profili su Facebook, Twitter, Instagram e ovviamente farli curare dall’ultimo dei suoi addetti stampa. Ma lui è contrario, anche a questa finzione, e mantiene la sua linea. Beato lui che può farlo, ci verrebbe da dire… quando abbiamo letto dei selfie ci sono venuti i brividi pensando che per noi – vecchia generazione vera – il top era davvero stringere la mano a uno dei nostri “eroi”, che fosse un pilota, un cantante, un attore, cercavamo di parlargli il più possibile, chiedevamo al massimo un autografo e poi salutavamo dicendo la frase storica: “Non mi lavo più la mano!“. Adesso smartphone, sorriso da idiota e via, senza nemmeno dire grazie. E sapeste quante volte, stando in mezzo alla gente, ci è capitato di sentire, dopo che qualcuno si era fatto un selfie “Ma chi era quello lì?“. Ecco, siamo oltre la frutta. E fortunatamente c’è chi come Vettel dice no, si rifiuta di entrare in un meccanismo perverso e se ne frega di falsa fama costruita su influencer e clic, tutti pagati.
Barbara Premoli