è quindi un reato penale, come stabilito dalla Corte di Cassazione. Protagonisti un 63enne, il condannato, 49 anni la donna che l’aveva querelato dopo che lui aveva parcheggiato nel posto a lei riservato sotto casa, non generico ma proprio a suo nome. Il fatto nel 2009 e dopo il lunghissimo iter la sentenza dopo tutti i gradi di giudizio fino alla Cassazione che ha stabilito i 4 mesi per violenza privata, sentenza destinata a fare giurisprudenza e – si spera – da monito a tutti quelli che se ne fregano bellamente dei posti riservati, mancando di rispetto a chi purtroppo ne ha sacrosanto diritto. Quindi da oggi non più solo un’infrazione al Codice della Strada ma condanna penale, con conseguente risarcimento della parte offesa, stabilito nel caso specifico in 5.000 euro più pagamento delle pese processuali. Ci sono voluti 8 anni ma ne è valsa la pena…
Barbara Premoli