Nel 2018 il GP della Malesia non sarà più nel calendario di Formula 1: così hanno deciso i responsabili della gara, con chiusura anticipata del contratto. Da diversi mesi si parlava del futuro incerto di Sepang, dopo che lo scorso novembre i ministri del Governo avevano detto che non avrebbero rinnovato il contratto alla scadenza a fine 2018. La decisione di smettere con la F è dovuta ai costi elevati per l’evento e alle vendite scarse dei biglietti. Dopo gli incontri con i nuovi proprietari di Liberty Media, si è giunti alla decisione di rompere il contratto dopo la gara di quest’anno, e nel 2018 il GP della Malesia sarà sostituito in calendario dal rientrante GP di Germania.
Come ha detto in un comunicato il managing director delle operazioni commerciali F1 Sean Bratches: “E’ sempre triste quando si dice addio a un membro della famiglia della F1. In quasi due decenni, i fans malesi della F1 hanno dimostrato di essere tra i sostenitori pi appassionati dello sport. Come abbiamo detto a Melbourne, abbiamo grandi progetti per avvicinare i tifosi allo sport, offrendo una maggiore esperienza digitale e creando nuovi eventi. Siamo impazienti di dire di più su questi progetti nel corso della stagione. Nel calendario 2018 avremo 21 eventi emozionanti da seguire, con l’arrivo dei GP di Francia e Germania. Vorrei cogliere questa opportunità per ringraziare il Sepang International Circuit per la loro ospitalità e professionalità nel corso degli anni e per il continuo impegno del motorsport“.
Anche se la Malesia non è riuscita ad avere successo con la F1, la pista resta infatti legata alla MotoGP, che attrae moltissimo pubblico (sicuramente più della F1) e genera grandi profitti agli organizzatori. Onestamente avremmo preferito che la Malesia uscisse proprio dal mondo delle corse, perché per noi Sepang sarà per sempre legata alla tragedia di Marco Simoncelli. Nessuna responsabilità degli organizzatori e del circuito, certo, ma se fosse sparita per sempre dai calendari non ne avremmo sentito la mancanza.
Eravamo a quel primissimo evento: impossibile dimenticare il vuoto, lo squallore anche della zona circostante, una cattedrale nel deserto, letteralmente, con un clima inimmaginabile per chi non l’abbia provato sulla propria pelle. E l’assenza totale di spettatori, che non sono mai arrivati nel corso degli anni, con le telecamere delle TV che hanno sempre fatto i salti mortali per non inquadrare il vuoto. E la gente che secondo noi veniva buttata dentro a forza per tentare di riempire la tribuna centrale… Addio, Malesia, non ci mancherai affatto, con la tua umidità a palla, i tifoni, i pericoli, i colpi di caldo, le palme squinternate che non sono mai riuscite a crescere, i serpenti. La F1 posti migliori dove correre e veri appassionati impazienti di andare in circuito, vedi Germania, Francia e magari chissà un giorno del GP di San Marino a Imola…
Barbara Premoli