Il venerdì in Australia si chiude con il miglior tempo della Mercedes di Lewis Hamilton (1m23.620s) davanti alla Ferrari di Sebastian Vettel (1m24.167s),
che hanno chiuso nello stesso ordine entrambe le sessioni delle libere. Dopo essere stato il più veloce sulle soft, l’inglese è passato alle ultrasoft abbassando di 0,6s il tempo nelle FP1 e battendo anche la sua stessa pole 2016. Vettel non è riuscito ad avvicinarsi ma ha comunque chiuso tra le due Mercedes, prcedendo Valtteri Bottas di 0.009s.
Quarto Kimi Raikkonen, seguito dalle Red Bull di Daniel Ricciardo e Max Verstappen, uno dei protagonisti di un fuoripista, quando è andato largo sull’erba alla curva 12, riuscendo comunque a tenere lontana dalle barriere la RB13. Cosa che non è riuscito a fare il pilota della Renault Jolyon Palmer, all’ultima curva, finito a muro e rimbalzato in pista, causando le bandiere rosse. Alla ripartenza della sessione, la Williams di Felipe Massa è rimasta ferma alla curva 10 per problemi al cambio, chiudendo 14°. Problemi anche per la Haas di Kevin Magnussen (19°) e per il piota Sauber Marcus Ericsson, uscito alla curva 6 (15°).
Dietro i primi tre team, la lotta è stata serrata, un po’ come ci si aspettava, con Carlos Sainz 7° con la Toro Rosso, davanti alla Haas di Romain Grosjean, la Renault di Nico Hulkenberg e la seconda STR12 di Daniil Kvyat. Qualche problema in più per le Force India di Sergio Perez ed Esteban Ocon, 11° e 13° e divisi dalla McLaren di Fernando Alonso.
Il debuttante della Williams Lance Stroll si è tenuto lontano dai guai, accumulando chilometri e chiudendo 16°, come ha fatto Stoffel Vandoorne con la McLaren, 17°. A fine giornata il vantaggio va quindi alla Mercedes, con Lewis Hamilton, ma la Ferrari c’è anche se a mezzo secondo: resta da vedere se tutti hanno mostrato tutte le carte o si tengono qualcosa in serbo per le qualifiche di domani.
Barbara Premoli