Pronti, partenza, via, Rosberg scatta male dalla pole, Hamilton prende il comando del GP di Germania e non lo molla più, seguito sotto la bandiera a scacchi dalle Red Bull di Daniel Ricciardo e Max Verstappen, dal compagno di squadra, dalle Ferrari di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, con la Scuderia che lascia Hockenheim cedendo il 2° posto nel Costruttori al team austriaco.
Per Hamilton è la vittoria numero 49, la 6° nelle ultime 7 gare e la 3° in Germania, un risultato che lo porta a 19 lunghezze su Rosberg, a 9 GP dalla fine. Daniel Ricciardo ha chiuso a 6,9 secondi, con il 18enne Max Verstappen per la quarta volta sul podio (il primo doppio podio dall’Ungheria 2015 per la RBR e il primo dei due piloti da quando corrono insieme).
Partito malissimo, Rosberg è scivolato in 4° posizione, con Verstappen che ha passato all’esterno Ricciardo alla curva 1 prendedìndo il 2° posto. Nella prima serie di pitstop, Mercedes e Red Bull hanno differenziato le strategie, con Rosberg e Verstappen sulle supersoft ed Hamilton e Ricciardo sulle soft – anche se alla fine tutti i leader hanno puntato sulle tre soste. Verstappen ha avuto problemi con le rosse, permettendo a Rosberg di ridurre il gap e poi anticipare la sosta per tentare l’undercut. La Red Bull ha risposto facendo rientrae prima l’olandese, che è uscito davanti, ma Rosberg gli ha preso la scia verso il tornantino. Rosberg si è infilato all’interno, con Verstappen che è arrivato nella zona di frenata prima di dargli spazio. Rosberg l’ha affiancato, mandandolo fuori traiettoria e, dopo l’investigazione è stato punito con 5 secondi da scontare nell’ultima sosta. Mistero perché questo 5 secondi siano poi diventati più di 8, peggiorando la giornata no del tedesco.
Hamilton e Ricciardo hanno girato più a lungo prima della seconda sosta e hanno montato le supersoft, mentre Verstappen e Rosberg erano sulle soft. Questo ha aiutato l’australiano a passare Max e quando ha montato un nuovo set di rosse nel’ultimo pitstop, mentre Hamilton era tornato alle soft, ha iniziato a ridurre il gap. Ma il vantaggio del Campione in carica e la velocità gli hanno permesso di guidare tranquillo fino alla fine.
Con l’ultima sosta più lunga del previsto, Rosberg ha visto svanire anche la speranza del podio, chiudendo 4° davanti a una Ferrari anonima, con Vettel 5° a 32,5s e Kimi Raikkonen 6° a 37,2s, e che si è vista superare dalla Red Bull nel Costruttori, staccata ora di 14 punti.
Settima la Force India di Nico Hulkenberg davanti alla McLaren-Honda di Jenson Button con Valtteri Bottas 9° su due soste e ultimo punto a Sergio Perez, che l’ha soffiato a Fernando Alonso e 3 giri dalla fine. Gara sfortunata per i Felipe – Massa e Nasr – i soli ritiri qui ad Hockenheim, con la Williams che ha avuto problemi fin dall’inizio dopo il contatto con la renault di Jolyon Palmer alla curva 6.
Considerazioni finali? Sulla superiorità di Hamilton nulla, una gara impeccabile la sua. Su Rosberg, beh la FIA dovrebbe finalmente prendere la decisione che tutti (piloti inclusi) vorrebbero, ovvero che ci fosse sempre lo stesso collegio di commissari, meglio se ex-piloti recenti di F1 che hanno guidato le monoposto moderne. Perché se ci stavano (come ha detto anche Lauda) quei 5 secondi di oggi, allora ci stavano in Ungheria a Verstappen, quando ha cambiato più volte traiettoria davanti a Raikkonen. Serve una linea di comportamento univoca, penalità sì, ma con una logica, altrimenti è il caos. Per il resto, anche se mancano 9 gare alla fine ci sa che anche per quest’anno sarà dura per Nico diventare Campione…
Ferrari? Nessuna scusa, non ci siamo. Arrivabene può anche non dirlo (e fa parte del ruolo, sarebbe strano il contrario), ma il Campionato – 9 gare o meno alla fine – è andato e, cosa strana, basta vivere gli appassionati per sentire tanta delusione e rinuncia. Insomma, qualcosa è cambiato in questa Scuderia: sappiamo per quanti anni i tifosi abbiano atteso prima di tornare a vedere la Rossa vincere e dominare, ma adesso sembra sia venuta meno la fiducia, non tanto nei risultati, quanto negli uomini. Qualcosa su cui riflettere in questo break estivo in quel di Maranello…
Ultima cosa: ma avete notato il peso che sta avendo la Red Bull Racing a livello “politico”? Un po’ il ruolo che una volta (sembra passata una vita…) aveva la Scdueria. Sarà un caso, ma quando c’è di mezzo il giovane Verstappen o non viene punito o vengono puniti gli altri, anche se in F1 certe manovre ci dovrebbero stare e anche di più, sempre nei limiti della sicurezza, ovvio. Ma non diteci che oggi la mossa di Rosberg ha messo a rischio la vita o l’incolumità di Max. Pensate cosa ci saremmo persi se queste regole assurde fossero state in vigore ai tempi in cui correvano questi due Signori (volutamente con la S maiuscola)…
Barbara Premoli
official_classification_45
drivers_championship_32
constrcutors_championship